La richiesta di sterilizzazione obbligatoria per i gatti randagi in una lettera a Fedriga.
Trentatré associazioni animaliste del Friuli Venezia Giulia hanno firmato una lettera inviata nei giorni scorsi al Presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, per chiedere l’introduzione della sterilizzazione obbligatoria per tutti i gatti randagi presenti sul territorio regionale. Una richiesta forte, che nasce da anni di attività sul campo da parte di volontari e volontarie, impegnati quotidianamente nel contenimento del randagismo felino.
Emergenza colonie e cucciolate
Secondo le associazioni, la situazione è diventata insostenibile: solo a Trieste sono state censite oltre 600 colonie feline, mentre in tutta la regione si contano migliaia di gatti abbandonati o nati in libertà, spesso in condizioni critiche. Ogni primavera, si ripete lo stesso dramma: nascite incontrollate, cuccioli ritrovati ovunque — nei cortili, nei capannoni industriali, perfino nei motori delle auto.
Le associazioni si fanno carico di recuperare, curare, sterilizzare e, dove possibile, affidare questi animali a nuove famiglie. Un lavoro enorme, portato avanti con mezzi limitati e strutture sovraccariche.
Una proposta concreta per fermare il randagismo
La richiesta alla Regione si inserisce in un contesto già normato: il Sistema Informativo Nazionale degli Animali da Compagnia (SINAC), a cui il Friuli Venezia Giulia ha aderito, prevede anagrafe e microchip obbligatori anche per i gatti. Per le associazioni, la sterilizzazione obbligatoria sarebbe il passo successivo logico e necessario, per rendere il sistema davvero efficace.
La normativa attuale impone ai Comuni il censimento e la sterilizzazione dei randagi, ma molte amministrazioni non riescono a sostenere i costi e le difficoltà operative. Rendere la sterilizzazione un obbligo sistematico, spiegano le associazioni, significherebbe prevenire alla radice nuove nascite e contenere gli abbandoni.
La Segreteria della Presidenza ha confermato la ricezione della lettera e comunicato che la proposta è all’esame degli uffici competenti. Le associazioni auspicano ora un incontro ufficiale per discutere la misura e avviare un confronto costruttivo con la Regione. “La nostra non è una battaglia ideologica – affermano le promotrici della campagna – ma una richiesta di buon senso, fondata sull’esperienza quotidiana. Intervenire ora è un atto di responsabilità verso gli animali, i cittadini e la collettività”.
Le associazioni firmatarie
Amici della Terra-Friuli Venezia Giulia / Odv
Ets, Amici di Luna & Sam, Amico Gatto, Animal Pride Defending Aps, Animaliamo Odv, Anna
Odv, Associazione Francesco D’Assisi per la Tutela del Gatto Odv, Associazione Zoofila
Triestina Protezione Animali Ets Odv, Enpa – sez. Cervignano, Enpa – sez. Pordenone, Enpa –
sez. Tolmezzo, Enpa – sez. Trieste, Enpa – sez. Udine, Ente Morale Ets Odv, Gati de Monfalcon,
Gattolandia Cividale, Gli Amici di Poldo, Gruppo Ambiente Odv, Guardie Ecozoofile
Ambientali Odv sez. Gorizia, Il Gattile – Odv Associazione Civile, La Casa di Romeo Odv, La
Cuccia Odv, Lega Anti Vivisezione – Friuli Venezia Giulia, Leidaa Udine, New Molent Odv, Oasi
Felina Cercivento, Oipa – sez. di Pordenone, Oipa – sez. di Trieste, Ricomincio da Cane,
Rifugio Amicioso, Rifugio di Villotta, Bozzer Tocs di Cormons Odv, Zampa su Zampa