Minori stranieri non accompagnati, lettera congiunta dei sindaci Fvg: “Emergenza insostenibile”

Minori stranieri non accompagnati: i sindaci del Fvg chiedono li gestisca lo Stato.

I rintracci di minori stranieri non accompagnati (MSNA) in Friuli Venezia Giulia sono diventati un’emergenza insostenibile, soprattutto per i Comuni più vicini ai confini di Stato. A lanciare l’allarme sono i sindaci di Gorizia, Rodolfo Ziberna; Trieste, Roberto Dipiazza; di Udine, Alberto Felice De Toni; di Pordenone, Alessandro Basso; di Cividale del Friuli, Daniela Bernardi; e Monfalcone, Luca Fasan, che hanno sottoscritto oggi un documento a Gorizia inviato ai ministri dell’Interno e dell’Economia, al governatore della Regione e ai presidenti di Anci nazionale e regionale.

Secondo il testo, la gestione dei minori non accompagnati sta gravando pesantemente sugli enti locali, che spesso non hanno risorse né strumenti adeguati per garantire accoglienza, sicurezza e assistenza.

Bilanci comunali sotto pressione

Uno dei punti critici riguarda i rimborsi delle spese sostenute per l’accoglienza dei minori. Le cifre parlano chiaro: Trieste attende 22 milioni di euro, Gorizia 4 milioni, Udine oltre 3 milioni, Pordenone circa 3 milioni, Cividale del Friuli quasi 2,5 milioni e Monfalcone 600mila euro.

I sindaci denunciano che questa situazione compromette gli equilibri dei bilanci comunali e rischia di ostacolare l’adempimento delle funzioni istituzionali, nonostante il D. Lgs. 142/2015 stabilisca che l’accoglienza dei minori non comporti spese a carico dei Comuni.

Difficoltà organizzative e strutturali

La seconda criticità segnalata riguarda la gestione dei collocamenti. Le comunità socio-educative disponibili sono sempre più difficili da reperire e i Comuni devono spesso sostenere spese aggiuntive per trasporti, accompagnamenti e rette, che superano di gran lunga i rimborsi ministeriali e regionali.

I sindaci propongono l’attivazione di un tavolo tecnico nazionale e la creazione di una rete di coordinamento interistituzionale regionale per garantire una gestione più organizzata e sistemica dei minori non accompagnati.

La richiesta di gestione centralizzata

Il documento ribadisce l’urgenza di spostare la responsabilità della presa in carico dei minori sulle Prefetture e sul Governo, viste le difficoltà oggettive dei Comuni, soprattutto quelli lungo la rotta balcanica. Solo un presidio centralizzato dei flussi, secondo i primi cittadini, potrebbe garantire equità e sicurezza, evitando che territori più piccoli o più esposti siano lasciati soli di fronte a numeri e costi insostenibili.

Le parole di De Toni

“Finalmente questo incontro affronta un problema che da tempo stiamo lamentando e che oggi mettiamo nero su bianco – dichiara De Toni –. Abbiamo chiesto il rientro delle somme anticipate per la gestione, circa 3 milioni di euro solo per Udine, un tavolo nazionale che affronti le modifiche normative necessarie e un tavolo regionale per organizzare il contesto operativo.”

“Attualmente i Comuni non hanno né gli strumenti né le capacità economiche per gestire i minori non accompagnati – aggiunge De Toni –. Tutti i municipi in Italia incontrano problemi legati ai posti in accoglienza insufficienti, alle anticipazioni di spesa e alla gestione di minori “difficili”. Non è possibile che la Lombardia, in proporzione alla popolazione, ospiti la metà dei minori del Friuli Venezia Giulia, e la ex provincia di Udine ospiti più minori di grandi province come Firenze e Torino. Il Governo deve impostare una gestione coordinata centralmente, liberando risorse economiche e umane di cui i Comuni hanno urgente bisogno. Garantiremo tutta la collaborazione istituzionale, ma serve un intervento chiaro e tempestivo dello Stato”.