Sicurezza sul lavoro al centro del Primo Maggio: sul palco di Cervignano i genitori di Lorenzo Parelli

I cortei del Primo Maggio in Friuli Venezia Giulia.

Una giornata luminosa ha fatto da cornice alle celebrazioni del Primo Maggio 2025 in Friuli Venezia Giulia, dove le piazze si sono riempite per i tradizionali cortei a Trieste, Cervignano, Gradisca d’Isonzo e Pordenone. Una festa del lavoro segnata da colori, musica e bandiere, ma anche da un forte richiamo alla sicurezza nei luoghi di lavoro e al rispetto dei diritti dei lavoratori.

Tema dominante di quest’edizione è stato l’allarme per il drammatico aumento di infortuni e morti bianche, una piaga che non accenna a fermarsi. Questo il filo conduttore di tutti i comizi, che hanno visto la presenza di numerosi esponenti del sindacato, della politica locale e nazionale, e di associazioni impegnate nella tutela del lavoro.

Il Primo Maggio a Trieste.

A Trieste, il corteo partito da San Giacomo e piazza Garibaldi si è concluso in piazza Unità, dove ha parlato Maria Grazia Gabrielli, della segreteria confederale Cgil. Gabrielli ha accolto con cauta fiducia la convocazione del Governo sul tema sicurezza: “Vogliamo un confronto vero, non solo l’annuncio di risorse già disponibili. Faremo la nostra parte, se il Governo farà sul serio”. A precederla, sul palco, gli interventi dei rappresentanti locali della Cgil e di Massimo Marega, segretario della Camera del lavoro triestina, che ha ricordato le crisi aperte nel territorio: “Abbiamo perso interi settori, come l’agroalimentare. Serve una nuova progettazione per il rilancio industriale”.

Il corteo a Cervignano.

A Cervignano, piazza Indipendenza si è riempita di musica, trattori, garofani, striscioni e bandiere rosse e arcobaleno. Al centro della manifestazione, l’intervento toccante di Maria Elena e Dino Parelli, genitori di Lorenzo, lo studente morto a soli 18 anni nel 2022 durante il suo ultimo giorno di stage. Hanno presentato la “Carta di Lorenzo”, un documento dedicato alla prevenzione e alla sicurezza sul lavoro, simbolo di un impegno che non può più essere rimandato. A chiudere i comizi, il segretario confederale della Cisl nazionale Giorgio Graziani.

Anche a Gradisca d’Isonzo e Pordenone, le piazze si sono animate in difesa del lavoro dignitoso, della pace e della giustizia sociale. Non è mancato l’appello a sostenere i referendum promossi da Cgil su lavoro e sicurezza, in programma per l’8 e 9 giugno.