Moria di ricci nel mare del Fvg, l’acqua è troppo calda

Foto di Saul Ciriaco

I ricci di mare in Fvg stanno morendo.

Dopo quella dello sbiancamento dei coralli, un’altra brutta notizia arriva dal mare del Fvg: i ricci, infatti, stanno morendo. Un nuovo segnale preoccupante rilevato dai ricercatori dell’Area Marina Protetta di Miramare, che hanno monitorato i molluschi della specie Sphaerechinus granularis che vivono ad una profondità di 5-6 metri.

“In una zona particolare della riserva – spiegano -, la quasi totalità dei ricci di prateria si presentava prossima alla morte con importanti segni di sofferenza, come l’evidente e cospicua perdita degli aculei ma contemporaneamente con un’emissione importante di gameti. Molti inoltre gli esemplari già morti ormai ricoperti da una pellicola di batteri e in evidente stato di decomposizione degli organi interni. La temperatura al fondo registrata era di 27°. Ad una settimana dall’evento il 100% dei ricci di quella specifica zona era morto”.

Gli esperti dell’area marina spiegano che la popolazione dei ricci è notoriamente soggetta ad oscillazione, tanto che nel 2019 erano quasi scomparsi dai fondali di Miramare: “Intere distese di esemplari morti nello stesso momento, però, non erano mai state osservate. Anche in questo caso, il principale indiziato è il cambiamento climatico e in particolare le numerose ondate di calore che quest’estate hanno colpito il nostro mare”.

“Proprio nei giorni scorsi – fa sapere l’Amp -, la Stazione di biologia marina di Pirano Nacionalni inštitut za biologijo ha avvisato che il Golfo di Trieste sta sperimentando una cosiddetta “ondata di calore marino in profondità” da record: i dati rilevati a 22 metri indicano che una temperatura sul fondo del mare ha raggiunto i 24,65 gradi Celsius, il livello di più alto dal 2002. E quando le ondate colpiscono il fondo ancor più che la superficie (dove l’aumento è stato più moderato), gli effetti sulla biodiversità fanno sentire ancora di più perché nella maggior parte dei casi gli organismi non sono in grado di rifugiarsi in acque più fredde”.

I fenomeni che stanno interessando la biodiversità marina, strettamente legati ai cambiamenti globali e alle pressioni antropiche locali, saranno al centro di un incontro, domenica alle 18.30 nell’ambito di Trieste Next, con il responsabile delle attività di monitoraggio dell’Area Protetta di Miramare, Saul Ciriaco.