Fiducia, il governatore Fedriga incassa il sì. Maggioranza unita, critica l’opposizione

L'intervento del governatore Massimiliano Fedriga

La mozione di fiducià è stata approvata con 27 voti favorevoli.

Tutto previsto, o quasi: La mozione di fiducia all’Amministrazione Fedriga proposta dal leghista Antonio Calligaris e dagli altri capigruppo di Centrodestra viene approvata dal Consiglio regionale con 27 voti favorevoli della Maggioranza, 16 no delle Opposizioni e l’astensione, a sorpresa, di Marko Pisani, rappresentante di Slovenska Skupnost che fa parte del gruppo del Pd.

Tre i consiglieri che non hanno partecipato al voto, il dem Francesco Martines è arrivato a votazione conclusa, mentre il capogruppo di Forza Italia, Andrea Cabibbo, aveva chiesto congedo per l’intera seduta mattutina. Il presidente dell’Assemblea, Mauro Bordin, ha invece deciso di non prendere parte alla votazione in virtù del suo ruolo istituzionale, come ha spiegato in Aula pur ribadendo l’appartenenza alla maggioranza di Centrodestra e, dunque, la fiducia in Fedriga.

Il voto che ha concluso il lungo esame della mozione, sulla quale i consiglieri avevano già discusso mercoledì scorso, è giunto al termine delle dichiarazioni dei capigruppo, interventi che hanno ribadito le posizioni da muro contro muro tra i due poli politici.

Le critiche dell’opposizione.

Rosaria Capozzi (M5S), in qualità di capogruppo del Misto, ha parlato di “beghe tra le forze di maggioranza” invitando il presidente Fedriga “a non ritoccare la rappresentanza delle opposizioni in Consiglio, riducendo in questo modo le regole democratiche”. Altrettanto critico Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, che ha rispedito al mittente le accuse di “ideologismo” rivolte al Centrosinistra ricordando che “anche la scorsa settimana i gruppi di opposizione hanno votato in modo quasi unanime un ddl della Giunta e oggi su Fvg Strade hanno presentato la candidatura femminile necessaria, per quanto spettasse alla maggioranza”. Moretuzzo ha poi accusato Fedriga di “scivolare verso uno stile da basso impero”, rinfacciandogli “i grandi costi della partecipazione alla fiera di Osaka con una delegazione di 19 persone”.

Caustico anche Diego Moretti, capogruppo del Pd: “La scorsa settimana ho citato due personaggi per descrivere questa vicenda, il ragionier Fantozzi e il conte Mascetti, oggi ci aggiungo anche Totò con il suo ‘meritereste una pernacchia’”. Moretti ha ribadito che “l’ossessione del terzo mandato è del presidente Fedriga, che ne parla da mesi sulla stampa. E sulla sanità continuate a parlare di situazione ereditata quando sono 7 anni di fila che governate…”.

Le repliche.

Al fuoco di fila di critiche ha risposto per primo Roberto Novelli, vicecapogruppo di Forza Italia: “Abbiamo vissuto un passaggio di chiarimento politico e non certo una crisi di governo – ha detto -. Sulla sanità non ci siamo sottratti alle nostre responsabilità, avviando un percorso complesso”. Novelli ha anche ricordato i dati sul Pil “che vedono la nostra regione ben al di sopra della media nazionale, mentre la disoccupazione è al livello più basso degli ultimi 12 anni”. Sulla stessa linea Mauro Di Bert, capogruppo di Fedriga presidente: “Il fatto di avere risorse a disposizione sembra una colpa, mentre invece indica che l’economia funziona: se il nostro export è aumentato del 26 per cento è anche merito del lavoro della Giunta e del presidente. Senza contare che i patti finanziari siglati da Fedriga ci hanno consentito di agire su tutti i fronti, dallo sviluppo infrastrutturale alla famiglia, alla scuola”.

Strettamente politico l’intervento di Claudio Giacomelli, capogruppo di Fratelli d’Italia, che ha paragonato la “crisi” di maggioranza “a quel che avviene nelle famiglie che sono molto unite: quando uno dei membri solleva una questione si resta attoniti… Ma noi ne siamo usciti parlandoci, che è la caratteristica principale del Centrodestra: abbiamo anime diverse ma dialoghiamo, anche in modo virile, trovando alla fine una sintesi sulla base della nostra comunanza di valori”.

La replica finale è arrivata da Antonio Calligaris, capogruppo della Lega e primo firmatario della mozione, che ha ricordato “l’ennesimo sondaggio che indica un 63% di gradimento per il presidente Fedriga” prima di dipingere la mozione come “un aggiornamento del programma alla luce del dibattito interno alla Maggioranza”. Nel difendere la politica turistica della Regione, Calligaris ha sostenuto che “7 anni fa nessuno sapeva dove fosse il Friuli Venezia Giulia mentre oggi lo sanno anche a New York, a Osaka e a Hong Kong…. E poi in nessuna altra regione in Italia viene distribuito un bonus ai pensionati”.

Le parole del presidente Fedriga.

Ha replicato in modo diretto a Moretti il governatore Fedriga: “Il suo intervento conferma che il terzo mandato è una vostra ossessione, così come la modifica della legge elettorale: è chiaro che ci deve essere la garanzia del diritto di tribuna all’opposizione, ma non con una quota che di fatto assegna un premio alle minoranze”. Fedriga ha anche aperto, sempre in tema di legge elettorale, “allo svincolo della rappresentanza della minoranza slovena dall’aggancio a una delle forze politiche, valutazione che dovremo fare all’interno della maggioranza”.

Alle osservazioni di Moretuzzo, il presidente della Regione ha risposto ricordando che “in Giappone ci sono stati 100mila visitatori in presenza allo stand Fvg, e sono orgoglioso di aver fatto quel viaggio. In un contesto internazionale complesso, noi dobbiamo differenziare i nostri clienti: l’accordo con la Virginia ha già prodotto investimenti americani in Fvg e dei nostri imprenditori negli Stati Uniti”.