Ritorno sui banchi di scuola per oltre 130mila studenti in Friuli Venezia Giulia

Inizia ufficialmente l’anno scolastico in Friuli Venezia Giulia.

È iniziato ufficialmente questa mattina l’anno scolastico 2025-2026 in Friuli Venezia Giulia, con il ritorno sui banchi di oltre 130mila studenti. Sebbene la data di avvio formale fosse fissata per oggi, molte scuole della regione hanno deciso di anticipare l’apertura già alla giornata di ieri, organizzando l’accoglienza per alunni e famiglie e dando così il via alle lezioni con un giorno d’anticipo.

Secondo i dati diffusi dall’Ufficio scolastico regionale, il numero complessivo degli alunni iscritti alle scuole statali si attesta a 130.682, in lieve diminuzione rispetto ai 132.587 dell’anno precedente. A questi si sommano gli iscritti alle scuole paritarie presenti sul territorio regionale. Le scuole con lingua di insegnamento italiana accolgono quest’anno circa 11.800 bambini nella scuola dell’infanzia, oltre 38mila nella primaria, più di 27mila nella secondaria di primo grado e circa 49mila nella secondaria di secondo grado. Le scuole in lingua slovena contano invece poco meno di 800 bambini all’infanzia, oltre 1.200 alunni nella primaria, circa 800 nella secondaria di primo grado e quasi 1.000 nella secondaria di secondo grado.

Le criticità: mancano mille insegnanti di sostegno

Nonostante la regolarità formale della partenza, è stata segnalata una forte carenza di docenti di sostegno. L’Usr ha spiegato che in Friuli Venezia Giulia mancherebbero oltre mille insegnanti specializzati in questo ambito. Dopo l’esaurimento delle graduatorie provinciali incrociate, le scuole dovranno gestire autonomamente la copertura dei posti vacanti, facendo ricorso alle domande di messa a disposizione

L’Ufficio scolastico regionale ha annunciato anche che entro la fine del 2025 saranno immessi in ruolo 858 docenti, di cui 815 risultano già assunti. Le operazioni di nomina e assegnazione delle supplenze, secondo quanto riferito, si sarebbero concluse nei tempi previsti, ma nonostante gli sforzi organizzativi, la situazione resta complessa a causa della difficoltà nel reperire insegnanti, soprattutto per le discipline di sostegno.