Nuovo servizio dell’Arpa Fvg per conoscere in tempo reale il rischio da raggi UV.
È operativo da oggi in Friuli Venezia Giulia un innovativo strumento di prevenzione ambientale: si tratta del nuovo servizio di Arpa FVG per la stima in tempo reale del rischio di esposizione ai raggi ultravioletti (UV), disponibile anche da dispositivi mobili. Basato su dati satellitari e georeferenziato a livello comunale, il sistema consente a cittadini e turisti di conoscere l’indice UV (UVI) per il giorno stesso e per i due successivi, specificamente nel luogo in cui ci si trova.
Il servizio rappresenta un passo avanti concreto nella prevenzione dei danni legati all’esposizione solare, soprattutto nei mesi estivi. Oltre a supportare scelte più consapevoli nella vita quotidiana e nelle attività all’aperto, diventa anche uno strumento utile per un turismo più sicuro.
La scala dell’indice UVI, che va da 0 a 11+, è suddivisa in fasce di rischio e offre indicazioni chiare: sotto il valore 3 il rischio è considerato basso, mentre oltre quota 7 è raccomandato adottare misure protettive immediate per la pelle e gli occhi.
Alla presentazione, tenutasi a Trieste, erano presenti l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro e l’assessore alla Salute Riccardo Riccardi. “Il nuovo servizio non è solo un esempio concreto di prevenzione efficace, ma anche un contributo prezioso per chi vive, lavora o trascorre tempo all’aperto nella nostra regione”, ha dichiarato Scoccimarro. “Disponiamo finalmente di informazioni semplici, aggiornate e localizzate, fondamentali per un turismo consapevole e sicuro”, ha aggiunto, annunciando anche l’avvio, dalla prossima settimana, del potenziamento del monitoraggio sulla qualità delle acque di balneazione.
Riccardi ha invece sottolineato l’importanza dello strumento in un contesto sanitario: “In Friuli Venezia Giulia i tumori cutanei legati all’esposizione ai raggi solari sono più frequenti rispetto alla media nazionale. Parliamo di 39 casi ogni 100mila abitanti per gli uomini, e 31 per le donne, contro una media italiana sensibilmente più bassa. È nostro compito aumentare la consapevolezza e rafforzare le politiche di prevenzione”.
