Terremoto in Turchia, il Fvg è pronto ad inviare farmaci

L’aiuto del Fvg dopo il terremoto in Turchia.

Il Friuli Venezia Giulia è pronto ad aiutare la Turchia sconvolta dal terribile terremoto che ha causato oltre 16mila morti, inviando i farmaci necessari a curare la popolazione. Lo ha detto il vicegovernatore Fvg con deleghe a Salute e Protezione civile, Riccardo Riccardi, rispondendo a una specifica domanda a lui rivolta dal consigliere Furio Honsell.

“Al momento ci è stata inoltrata solo una richiesta di farmaci: la Direzione Salute si è già impegnata per affrontarla ma, ovviamente, cercheremo di far fronte a qualsiasi altra necessità venga manifestata – ha spiegato Riccardi – . Esperienza e protocolli, al momento, suggeriscono però di rimanere fermi e di mettere in ordine le potenzialità di aiuto, senza tuttavia fare passi avanti che potrebbero, paradossalmente, anche provocare disagi al coordinamento degli interventi”.

“Ho ricevuto numerose richieste specifiche da parte dei cittadini – ha spiegato Honsell – che qui ripropongo, al fine di ricevere un’informativa su quanto stia facendo la nostra Protezione civile per portare aiuti ai territori di Siria e Turchia, colpiti dal terribile sisma“.

“Lunedì mattina – Riccardi ha così ricostruito i principali passaggi avvenuti negli ultimi giorni – era scattato l’allarme e il Dipartimento nazionale aveva subito diramato un codice rosso. Le prefetture hanno informato tutti i Comuni, anche se il rischio faceva prevedere principalmente una mareggiata alta per le regioni meridionali. Fortunatamente, l’allarme è rientrato con il passare delle ore e i timori si sono progressivamente dissipati”.

“Alle 12 dello stesso giorno – ha proseguito – il Comitato tecnico delle Regioni si è riunito con il Dipartimento nazionale per esaminare le prime attività da poter mettere a disposizione delle popolazioni colpite. Sempre considerando il fatto che in questa fase dei disastri emerge tanta generosità, ma anche che si rischia di creare ulteriore confusione. Come da procedura ormai consolidata, quindi, sappiamo che dobbiamo dichiarare la nostra disponibilità nei confronti delle azioni svolte nell’ambito del rapporto diretto tra le autorità dei Paesi colpiti, il sistema europeo e quello nazionale italiano”.

“Fin dal primo minuto – ha concluso Riccardi – abbiamo esplicitato la nostra piena adesione, pronti a intervenire in base alle necessità. Al momento, tuttavia, l’unica richiesta formale che abbiamo riguarda la ricognizione per l’invio di farmaci, e attendiamo un avanzamento del monitoraggio delle azioni chieste, per poi garantire tutto quanto è necessario”.