Vittorio Zanon si è spento a 82 anni.
È morto all’età di 82 anni Vittorio Zanon, figura di primo piano nel panorama politico e culturale friulano. Nato l’11 aprile 1943 a San Giorgio di Nogaro, Zanon ha costruito una vita intensa e articolata, divisa tra l’impegno pubblico, la professione di ingegnere e una profonda passione per la cultura. Lascia un segno indelebile nel territorio per la sua attività di promozione intellettuale, culminata nella direzione della rivista La Panarie, di cui fu guida e anima negli ultimi decenni.
La sua carriera politica prese forma nei ranghi della Democrazia Cristiana, per poi proseguire nell’Udc, dove rappresentò con coerenza la tradizione centrista, spesso in dialogo serrato ma costruttivo con diverse anime del partito. Fu a lungo vicino ad Alfeo Mizzau, uno dei riferimenti della cultura e dell’autonomia friulana, tanto da rilevarne nel 1996 la casa editrice Nuova Base, ereditandone in qualche modo anche il testimone ideale.
Zanon era noto per la sua fermezza e per la chiarezza con cui difendeva i valori in cui credeva, senza rinunciare mai al confronto. Queste qualità lo portarono a ricoprire ruoli di rilievo anche in ambito istituzionale, tra cui la presidenza della finanziaria regionale Friulia Fvg negli anni Novanta.
Accanto alla politica, la sua attività professionale si sviluppò nel campo dell’ingegneria. Nel 1973 fondò a Buja la società PZ Progetti, che nel tempo ampliò il proprio raggio d’azione anche a livello internazionale, in particolare in Medio Oriente e in Russia. Zanon fu anche attivamente coinvolto nella gestione dell’emergenza post-sisma del 1976, quando mise a disposizione le sue competenze e la sua capacità organizzativa per facilitare le comunicazioni tra i soccorritori.
Nel campo culturale, il suo nome resta indissolubilmente legato a La Panarie, storica rivista friulana che contribuì a far rinascere, e che diresse dal 1991 con un approccio attento alla tradizione ma anche aperto alla contemporaneità. Fino agli ultimi giorni, Zanon ha continuato a lavorare al progetto di digitalizzazione dell’archivio della rivista, con la volontà di rendere accessibile un patrimonio culturale costruito in oltre un secolo di storia.
Nonostante i molti impegni, non trascurò mai la dimensione privata, alla quale riservava tempo ed energia. Era molto legato alla sua famiglia. Lascia la moglie, due figli, quattro nipoti e un quinto in arrivo. I funerali si svolgeranno lunedì 1° luglio alle ore 16, nella chiesa di Pradamano.