Il 2023 delle imprese artigiane, sarà l’anno della svolta green

Le prospettive dell’artigianato in Friuli

Un anno, quello appena concluso, di luci e ombre, un anno difficile da capire, ma nel mondo dell’artigianato del Friuli, la voglia di reagire c’è. Parola di Graziano Tilatti, presidente dell’associazione di categoria regionale Confartigianato, secondo il quale, il tema cruciale del 2023 per le attività sarà quello dell’energia.

“Il 2022 – ha spiegato Tilatti -, si presentava bene, poi ha iniziato ad andare male. Pensavamo andasse ancora peggio invece ha cambiato direzione. Un anno veramente complesso, persino il nostro Centro Studi faceva fatica a capire. Ma a dicembre abbiamo fatto un sondaggio sulle aspettative e gli investimenti delle imprese e il risultato è stato strabiliante: su mille aziende, l’80 per cento punta ai bandi per investire sulle energie rinnovabili. C’è voglia di reagire e ripartire, almeno per chi è riuscito a superare la pandemia, la crisi finanziaria e quella energetica”.

Forse anche, spiega il presidente, perché le imprese vedono come una necessità quella di investire nel campo delle rinnovabili, perché quello è il nodo del prossimo futuro: “L’energia sarà il grosso problema di questo 2023 ed è il tema dei prossimi 10 anni. C’è stata una presa di coscienza su questo – ha continuato Tilatti -: la guerra ha fatto capire che è un tema su cui misurarsi e per farlo occorre investire. Non possiamo fare come negli anni ’70: occorre comprendere e governare questa transizione green, affrontarlo con serietà. E questo è il segnale più positivo che abbiamo riscontrato: è una sfida e le piccole imprese sono protagoniste di questa sfida. In questo senso, la Regione Fvg ha anche avuto coraggio perché ha messo a disposizione fondi per le attività produttive e fondi per le famiglie, importanti per l’economia perché diventano un mercato interno”.

In questo quadro, si inserisce anche il Superbonus: “il 110per cento è stato uno degli elementi trainanti dell’aumento del Pil degli ultimi 2 anni. Peccato che non sia stato capito bene: avrebbe dovuto essere stabilizzato e protratto con fondi definiti anno per anno. Era una misura antesignana del Pnrr: avrebbe dato spinta nella transizione ecologica nel rispetto degli obiettivi ambientali e spero per il futuro che il Governo trovi misure equilibrate dato che è importante anche per la direttiva europea sulla vendibilità degli edifici in base alla certificazione energetica. Il Superbonus, oltre a salvare i nostri patrimoni, dà una spinta miglioramento energetico. Mi auguro quindi che la misura venga stabilizzato, anche se ridotta, e non abbandonata. E l’altra misura ancora migliore, è quella di rendere il patrimonio immobiliare anche produttore di energia rinnovabile”.

Tilatti è comunque positivo per questo anno appena iniziato: “La aziende sono diventate smart e innovative nella resilienza e quindi non posso che vedere il 2023 con moderato ottimismo. Dopo una serie di disgrazie come quelle che abbiamo passato, non possiamo che risalire, alla condizione che tutti remiamo per creare ricchezza nel segno della sussidiarietà e a vantaggio di tutti. L’appello al Governo è che premi e accompagni chi lavora e chi si mette in gioco, ma che premi anche il lavoro dipendente perché se creiamo ricchezza è giusto condividerla. Non dobbiamo avere paura, penso che il peggio lo abbiamo visto: nelle emergenze sappiamo tirare fuori le migliori capacità”.