Un unico corpo di polizia locale da Tarvisio a Moggio, così 12 agenti controlleranno 60 km di territorio

L’istituzione della polizia locale per Canal del Ferro e Valcanale.

Quarantaquattromila euro regionali per la sicurezza immediatamente trasformati in una nuova jeep per il nucleo di Polizia locale, composto da tre agenti per servire i territori di Resiutta, Dogna, Pontebba e Malborghetto Valbruna, e un defibrillatore che è stato collocato sul mezzo, in modo da poter essere “mobile” e, quindi, a disposizione di un territorio molto ampio. Potenziate anche le attrezzature e le infrastrutture informatiche della sede.

Sono queste le iniziative adottate dalla Comunità di montagna Canal del Ferro e Val Canale, presieduta da Fabrizio Fuccaro, con i fondi assegnati dalla Regione nell’ambito degli investimenti per la politica di sicurezza. “Abbiamo così completato il piano di potenziamento delle dotazioni del nostro servizio di polizia locale”, spiega il presidente, che ha presenziato alla consegna formale ai vigili del mezzo equipaggiato con l’apparecchio salvavita.

Le azioni per mettere in sicurezza il territorio, però, non si fermano qui. Contestualmente, infatti, “stiamo operando per ampliare il sistema di videosorveglianza integrata sul territorio – continua Fuccaro -, con l’installazione di una rete articolata di telecamere, anche in questo caso un intervento sostenuto dal contributo regionale di 210mila euro”. Si tratta di un sistema “molto importante – sottolinea Fuccaro -, perché consente di aumentare il grado di sicurezza percepita dalla nostra popolazione“.

A più lunga gittata, invece, il progetto cui sta lavorando la Comunità d’intesa con i sindaci. “Stiamo valutando la possibilità di costituire un corpo di polizia locale di vallata – anticipa il presidente -, il che vorrebbe dire aggiungere agli attuali enti che già usufruiscono della polizia locale della Comunità, i Comuni di Tarvisio, Chiusaforte, Resia e Moggio Udinese. L’idea è quella di costituire un corpo da 10-12 agenti – prosegue -, per unire le forze e implementarle. Ci occuperemmo così di un territorio che si snoda per 50 chilometri fino al confine di Stato con l’Austria e per una sessantina fino al confine con la Slovenia“. L’elaborazione del progetto e alle sue fasi inziali ma, se le condizioni lo consentiranno, “vorremmo andare in quella direzione”, conclude Fuccaro.