Calano agricoltura, manifattura e commercio, crescono costruzioni e servizi: come cambia il tessuto economico del Friuli

I dati delle imprese in Friuli.

In Friuli Venezia Giulia diminuiscono le imprese nel settore dell’agricoltura, della manifattura e del commercio; cresce, invece, il numero di quelle attive nelle costruzioni e nei servizi, in particolare attività professionali, scientifiche e tecniche, immobiliari e finanziarie-assicurative.

Nella nostra regione, le imprese crescono dello 0,34% nel 2023 (331 imprese in più) e i dati indicano in crescita, o comunque stabili, tutti i territori: Trieste +1,59% (+249 imprese nell’anno), Gorizia +0,54% (+52), Pordenone +0,09% (+22), Udine +0,02% (+8). Nel Nord Est le imprese hanno registrato un +0,47% rispetto al 2022 (con Trentino Alto Adige +1,02% e Veneto +0,49%), in Italia in media crescono dello 0,70%.

“In uno scenario economico caratterizzato da inflazione, crescenti tensioni geopolitiche su più fronti e rapidissimi cambiamenti tecnologici, il saldo 2023 per le imprese del Fvg resta quindi positivo – commenta il presidente della Cciaa Pn-Ud Giovanni Da Pozzo, che evidenzia comunque come questo andamento non sia evidente però in tutti gli ambiti di attività: infatti, la maggior parte delle 331 imprese registrate in più negli ultimi dodici mesi opera in soli due macro-settori, ossia le costruzioni e, tra i servizi, le attività professionali, scientifiche e tecniche.

Queste alcune delle evidenze che emergono dai dati InfoCamere sull’andamento della demografia delle imprese nel 2023, il focus per il Friuli Venezia Giulia è stato elaborato dal Centro Studi della Camera di Commercio di Pordenone Udine.

L’andamento dei settori.

In Friuli Venezia Giulia il più dinamico, in termini di crescita imprenditoriale, è il comparto delle costruzioni che, nonostante l’incertezza sulle prospettive dei bonus legati al mondo dell’edilizia che ha caratterizzato il 2023, alla fine degli scorsi dodici mesi ha contato 268 imprese in più rispetto al 2022 al netto delle cancellazioni d’ufficio (+1,80%).

“Che i servizi siano trainanti negli ultimi anni è un dato che viene confermato anche in questa ricerca”, aggiunge il presidente Da Pozzo, citando i numeri positivi registrati dalle imprese nel campo delle attività professionali, scientifiche e tecniche che a fine 2023 presentano un aumento significativo di 133 imprese (+3,15%), trainate da un “boom” nelle divisioni di pubblicità e ricerche di mercato e della consulenza aziendale e amministrativo-gestionale. Alla crescita hanno contribuito anche le attività immobiliari, che a fine 2023 contano 83 imprese in più dell’anno precedente (+1,53%) e quelle finanziarie e assicurative (+55 imprese, +2,45%).

A fronte di questi risultati positivi, i settori più tradizionali continuano a segnalare un restringimento della platea delle imprese. Per il commercio, il 2023 si è chiuso con una riduzione complessiva di 280 attività (-1,36% su base annua). Nell’agricoltura, il bilancio di fine anno evidenzia una riduzione complessiva di 164 imprese (-1,28%) mentre la manifattura presenta una perdita complessiva di 64 imprese (-0,63%). Una performance per quest’ultimo settore che tocca tutti comparti con l’eccezione della crescita delle imprese di riparazione, manutenzione e installazione di macchine ed apparecchiature.

La lettura dei dati dal punto di vista delle forme organizzative delle imprese conferma il rafforzamento strutturale del sistema imprenditoriale, in atto ormai da anni. L’intero saldo positivo del 2023 è spiegato dalla crescita delle società di capitale: 572 in più in termini assoluti, pari al +2,25%. Le imprese individuali, che rappresentano più della metà dello stock di imprese esistenti, sono stabili e fanno registrare in termini relativi un +0,05%, in calo invece le società di persone (-257 imprese nel periodo, -1,39%) e le altre forme giuridiche.