200 vittime di amianto in Friuli Venezia Giulia nel 2024.
Oggi, 28 aprile, in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto, l’Osservatorio Nazionale Amianto ha diffuso i dati sulle vittime: in Friuli Venezia Giulia nel 2024 si sono registrati 200 decessi correlati all’esposizione all’asbesto, confermando la tragica stabilità rispetto all’anno precedente.
Ezio Bonanni, presidente dell’ONA, sottolinea che, se da un lato il numero delle vittime resta elevato, dall’altro il Friuli Venezia Giulia rappresenta un esempio virtuoso nella gestione e nello smaltimento dell’amianto, un modello che dovrebbe essere seguito da tutto il Paese.
I numeri delle vittime di amianto.
I dati parlano chiaro: dei 200 decessi, 50 sono dovuti al mesotelioma pleurico, 100 al tumore del polmone e altri 50 a patologie asbesto correlate. Gli epicentri restano Monfalcone e Trieste, aree storicamente legate ai cantieri navali e alla ferriera di Servola. Casi sono stati registrati anche tra ex ferrovieri ed ex dipendenti pubblici.
In tutta Italia, nel 2023, l’amianto ha causato 7.000 decessi, e oltre 60.000 negli ultimi dieci anni, mentre a livello mondiale le vittime superano le 200.000 ogni anno. “Questi numeri raccontano tragedie ancora attuali – afferma Bonanni –. La Giornata mondiale delle vittime dell’amianto è un monito a non abbassare la guardia: serve responsabilità, bonifica e giustizia per chi continua a vivere e lavorare in ambienti contaminati”.
Secondo i dati di Arpa FVG, in Friuli Venezia Giulia sono presenti circa 160.000 tonnellate di amianto, in prevalenza nelle coperture edilizie. La Regione, grazie all’Archivio regionale amianto e all’uso di droni per la mappatura, punta a completare entro il 2026 il censimento totale dei siti contaminati. Dal 2017 al 2023 sono stati investiti oltre 18 milioni di euro nella rimozione dell’amianto e ulteriori 2,8 milioni sono stati stanziati per il periodo 2024-2026.