In Fvg, bollette dell’acqua sempre più care: la perdita idrica arriva fino al 51%

Le perdite d’acqua nella rete in Fvg sono mediamente al 42%.

Il Friuli Venezia Giulia spreca acqua: leggermente meno della media italiana, ma i dati sono impressionanti perché in alcune zone della regione, le perdite d’acqua del sistema arrivano a superare il 51%. La fotografia della situazione arriva dal XIX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che ha analizzato le bollette e lo stato della rete nei capoluoghi di provincia del Paese.

A livello nazionale, la spesa media per le famiglie è di 478 euro l’anno, con un aumento del 4% rispetto al 2022 e del 17,7% negli ultimi 5 anni. Frosinone resta in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 867 euro mentre Milano e Cosenza conquistano la palma di capoluoghi più economici con 184 euro. Tra le regioni, la più costosa è la Toscana con 732 euro; la spesa più bassa invece si registra in Molise con 226 euro.

Per quanto riguarda la dispersione idrica (su dati Istat del 2020), nei capoluoghi di provincia è pari in media al 36,2% e raggiunge il 42,2% come territorio complessivo italiano. In alcune aree del Paese (soprattutto Sud e Isole) si disperde più della metà dei volumi d’acqua immessi in rete. In Basilicata va disperso il 62% della risorsa idrica, mentre la Valle d’Aosta si ferma al 23,9%. Fra i capoluoghi di provincia spicca in negativo il dato di Belluno e Latina, dove la dispersione idrica assume dimensioni anche superiori al 70%; in positivo la città di Macerata con appena il 9,8%.

La situazione in Friuli Venezia Giulia.

Nella nostra regione, in media, una famiglia tipo (3 persone e un consumo annuo di 182 mc) nel 2023 ha speso 436 euro di acqua, in aumento del 4% rispetto al 2022 e del 18,7% negli ultimi 5 anni. Notevoli le differenze tariffarie anche fra i singoli capoluoghi: si va dai 584 euro di Trieste ai 355 di Udine.

Per quanto riguarda la dispersione idrica della rete, nelle città capoluogo è pari in media al 34% e raggiunge il 42% facendo la media dei territori provinciali. Se si analizza ulteriormente lo spaccato, a livello comunale si passa dal 44,6% di Gorizia al 14,3% di Pordenone.

Il quadro cambia se però si considerano i territori provinciali: in questo caso, quello di Pordenone arriva addirittura al 51,6% di dispersione mentre il territorio più virtuoso è quello della provincia di Trieste con il 38,3%.