Dal Friuli vuole comprare un’auto, ma gli rubano l’identità e truffano decine di persone

Truffatori rubano l’identità di un’azienda friulana e la usano per falsi annunci online

Lui non c’è cascato, ma adesso vuole rendere nota la sua vicenda per avvisare altre potenziali vittime: Matteo Stroppolo, infatti, si è trovato suo malgrado al centro di una disavventura dopo che è stata rubata l’identità della sua azienda usata per mettere in piedi una truffa online.

Stroppolo è un imprenditore e la sua azienda, la Magri Planet di Cividale del Friuli, è specializzata nella vendita e manutenzione di materiale forestale in tutta Italia. Ed era proprio impegnato nella trattativa per l’acquisto di un pick up, quando ha capito che qualcosa non andava: “Stavo contrattando con una rivendita che pensavamo fosse in Piemonte – spiega -; dopo la trattativa mi è stato chiesto di inviare la visura aziendale per stendere il contratto. Quando ho specificato che non avrei mandato acconti, ma avrei pagato tramite assegno circolare, la reazione del venditore mi ha allertato e ho deciso di non comprare”.

Temendo di essere incappato in un tentativo di truffa, l’imprenditore ha cancellato quanto aveva inviato poco prima, scatenando l’ira del presunto venditore “che si è vantato di essere un truffatore seriale” racconta Stroppolo, che a quel punto ha deciso di sporgere denuncia al Commissariato di Cividale. “Lì ho trovato persone competenti e preparate – continua -, che hanno svolto indagini e mi hanno dato consigli”. Alla fine della settimana, però, le cose sono precipitate: amici e familiari lo hanno contattato perché hanno visto online annunci a suo nome (falsi) per la vendita di veicoli.

“Praticamente – racconta lui -, hanno clonato la mia azienda usandola per pubblicare annunci di vendita auto su una piattaforma online. Ho segnalato ogni singolo annuncio avvisando, anche sulla mia pagina facebook, che si trattava di una truffa e che non si doveva bonificare alcun acconto”. Qualcuno, però, purtroppo ci è cascato e Stroppolo è stato bombardato di telefonate: una cinquantina, solo nel sabato mattina, le persone che lo hanno chiamato, a cui lui ha spiegato il tentativo di truffa in atto “che mi vedeva vittima – evidenzia -, come loro. Mi sentivo veramente inerme”.

Lunedì, finalmente, Stroppolo è riuscito a contattare la piattaforma e, dopo aver dimostrato di aver presentato denuncia, a far togliere gli annunci. Nel frattempo, però, alla sua azienda erano arrivate pure le recensioni negative dei truffati, che lui ha dovuto gestire. “Questi truffatori – conclude l’imprenditore -, generano delle offerte iper vantaggiose giocando sull’aspetto mentale del potenziale cliente che non vuole perdere quello che appare come un affare. Si pongono e presentano come veri addetti, tanto da fornire un falso contratto riportante appunto l’identità rubata, ma con destinatario del bonifico qualcun altro. Ho ricevuto telefonate da pelle d’oca, gente che piangeva perché aveva pagato acconti a 5 cifre, ma in tanti mi hanno ringraziato per i post di avviso. Se dovessi stimare questo tipo di truffa, da cui nessuna azienda è al sicuro, potrei tranquillamente dirvi che nello scorso weekend, nel mio maledetto weekend, non si fatica a sommare segnalazioni per un totale che avrebbe permesso l’acquisto di un bicamere in zona residenziale“.