Il Friuli si ferma per l’ultimo saluto ad Enzo Cainero

I funerali di Enzo Cainero.

In migliaia questa mattina a Udine per i funerali Enzo Cainero. Sono stati tantissimi quelli che dentro e fuori dal Duomo, dove è stato allestito anche un maxi-schermo, per l’ultimo saluto ad una delle figure più importanti per lo sport del Friuli Venezia Giulia. Le esequie sono state officiate da monsignor Luciano Nobile, arciprete del Duomo di Udine.

Tra i presenti anche il Governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, insieme al vicegovernatore Riccardo Riccardi e agli assessori regionali Sergio Emidio Bini e Barbara Zilli, al sindaco di Udine, Pietro Fontanini e all’onorevole Luca Ciriani.

“Ci lascia un uomo che nelle sue azioni ha sempre agito animato da uno dei più grandi valori cristiani: la generosità verso tutti e la parola buona verso ognuno, sempre con tanta umiltà. Sapeva fare squadra e si metteva alla guida senza mai voler emergere, senza mai prevaricare, operando dietro le quinte in maniera infaticabile, in tutte le sue grandi imprese sportive e professionali”, ha commentato Fedriga.

“Enzo ha lavorato per il bene collettivo: con il suo profondo amore per la sua terra, con l’entusiasmo che ha contraddistinto tutta la sua vita, ci lascia dentro un seme che dobbiamo far germogliare. Perdiamo una guida valida, una persona che sapeva consigliare, spronare, unire: non sarà facile, ma cercheremo di essere all’altezza del suo operato” ha aggiunto il Governatore.

“La vita dell’amico Enzo – ha aggiunto il vicegovernatore Riccardi – è stata una vita vissuta intensamente, che resterà un esempio per tutti noi, importante, nella storia di questa terra. Un interminabile giro, è stata la sua esistenza terrena, da straordinario uomo ‘di popolo’, tra la politica, la professione, lo sport. Uno stretto sentiero che si è trasformato in strada: questa è stata la vita di Enzo, che ha superato sé stesso, che ha unito un popolo superando ogni diversità. Ci resta il ricordo di un grande uomo: abbiamo il dovere di completare il suo progetto per il Giro fino al Monte Lussari. La commozione è tanta ma non vogliamo piangere: dobbiamo essere felici di averti avuto”.

“Enzo ha sempre amato profondamente la sua terra, tanto da spendersi in prima persona per valorizzarla e farla conoscere in Italia e nel mondo. La grande e sentita partecipazione alla funzione di oggi, da parte delle istituzioni e dei cittadini, è l’attestazione dell’affetto e della riconoscenza che il Friuli Venezia Giulia prova e proverà sempre per Enzo” le parole a margine dell’assessore Bini.

“Laboriosità, passione per la propria comunità e sguardo sempre rivolto ai giovani: questi sono i talenti sui quali Enzo, uomo di grande umiltà e lungimiranza, ha costruito la propria vita di successi portando la nostra terra alla ribalta internazionale. Continuare a costruire progetti ambiziosi con le grandi potenzialità della nostra Regione è il grande compito che ci lascia” le parole a margine dell’assessore Zilli.

Un minuto di silenzio in Consiglio regionale.

Il minuto di silenzio in Aula chiesto dal presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, in memoria del manager friulano Enzo Cainero

Nell’aprire le celebrazioni per i 60 anni dello Statuto di autonomia, il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, ha chiesto un minuto di silenzio per Enzo Cainero, ricordandolo come “un caro amico che tanto ha dato alla nostra regione grazie a uno sconfinato amore per la sua terra e a una capacità di visione che ha aperto il Friuli Venezia Giulia a scenari nazionale e internazionali”.

“Comincio questa giornata con sentimenti contrastanti – ha spiegato Zanin -: da una parte la gratitudine per il compleanno della nostra Regione, dall’altra la tristezza per aver perso una persona cara i cui funerali si svolgeranno proprio questa mattina. E a proposito di questa concomitanza – ha aggiunto il presidente – mi sono chiesto in questi giorni se non fosse il caso di spostare la cerimonia dei 60 anni. Ma il senso delle istituzioni deve prevalere sui sentimenti dell’uomo, nella logica del bene comune. Al di là dei nostri sentimenti personali, dobbiamo sempre metterci al servizio delle istituzioni”.