L’inflazione rallenta, ma non abbastanza: il carrello della spesa rimane un salasso

Per una famiglia la spesa alimentare pesa per 520 euro in più.

Scende l’inflazione, finalmente, ma per le famiglie del Friuli non è abbastanza: la spesa alimentare, infatti, rimane un salasso per il bilancio.

A dirlo, è l’Osservatorio Prezzi del Movimento Difesa del Cittadino (MDC FVG): sulla base dei dati provvisori Istat, l’inflazione annua scende all’1,8%, dal 5,3% del mese precedente; quella mensile scende dello 0,1%,un dato che non si vedeva dal 2021.

Secondo l’associazione, però, il calo dell’inflazione tendenziale è “un effetto ottico”, legato all’andamento dei beni energetici che, su base annua, registrano un -17,7% per quelli non regolamentati e -32,7% quelli regolamentati. Il carrello della spesa, di converso, continua a salire a ritmi sostenuti.

“Resta una stangata per i cittadini – commenta il presidente di Mdc Fvg, Raimondo Gabriele Englaro -: ad una coppia con due figli, l’inflazione a + 6,5% dei prodotti alimentari significa comunque un aumento del costo della vita pari a 520 euro su base annua solo per mangiare e bere. Ad una coppia con 1 figlio la spesa aggiuntiva annua per cibo e bevande è pari a 470 euro. Pertanto, l’emergenza prezzi non è assolutamente terminata. Al contrario, i listini dei beni primari e dei prodotti più acquistati continuano a salire”.

A questo, si somma, secondo l’Associazione, la preoccupazione per l’energia, con gli aumenti già decisi: +18,6% per l’elettricità e +12% per il gas sul mercato tutelato. Una crescita del 12% si traduce per una famiglia in tutela in circa 159 euro in più su base annua: la spesa totale nei prossimi 12 mesi (fino a settembre 2024) passa così da 1325 a 1485 euro, che sommati ai 760 della luce, determinano una stangata complessiva pari a 2245 euro.

“Inoltre se il prezzo del gas sale del 12% rispetto a quello di settembre, rispetto ai tempi pre-crisi, ovvero nel confronto con ottobre 2020, il rialzo è astronomico: +58% – continua l’associazione -. Rispetto alla spesa complessiva del 2020, pari a 975 euro, ora si pagheranno 510 euro in più, +52%”. Non a caso, l’Istat ha stimato, a ottobre 2023, un calo del clima di fiducia dei consumatori con un indice che passa da 105,4 a 101,6.