Dal Friuli la storia del ciclista che ha superato i propri limiti dopo l’incidente che gli ha cambiato la vita

Michele Pittacolo: dall’incidente che ha cambiato per sempre la sua vita ai grandi trionfi in sella alle due ruote

“C’è una frase che mi piace ricordare: non scopri quanto sei forte, fino a quando essere forte non diventa l’unica soluzione.” Un messaggio che riassume alla perfezione la filosofia e la vita di Michele Pittacolo, ciclista paralimpico sei volte campione del mondo e medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Londra 2012, oltre che primatista di titoli tricolori.

Nato il 5 settembre 1970 a Udine, Pittacolo è considerato una vera e propria ‘leggenda’ nel mondo del ciclismo: la sua è una storia di rinascita e resilienza che dimostra come la disabilità non costituisca un ostacolo al raggiungimento di grandi obiettivi. Un percorso costellato di ascese e cadute, caratterizzato dalla  voglia di riscatto e dal desiderio mettersi in gioco per superare i propri  limiti. Tutti elementi entrati a far parte della carriera del ciclista 52enne, che proprio per questo motivo è stato scelto come ambasciatore del benessere sportivo da parte di Coral Club, azienda che dal 1998 porta avanti un’opera di sensibilizzazione sul tema del benessere psico-fisico, della salute, della prevenzione e della sana nutrizione.

La storia di Michele Pittacolo.

Nato il 5 settembre 1970 a Udine, Michele Pittacolo ha iniziato l’attività ciclistica nel 1983 con il Velo Club Latisana e dal 1989 è passato ai dilettanti. Dal ’96 ha cominciato con la mountainbike, collezionando oltre 300 vittorie. “Nel 2006 ho vinto il Campionato Italiano Strada Master 2 – racconta il ciclista friulano -. Poi è successo quello che non avrei mai pensato potesse succedermi: il 12 settembre 2007 mentre ero in allenamento, un gravissimo incidente mi ha stravolto la vita.

“Settimane di terapia intensiva, ospedali, interventi chirurgici e di cure logoranti che hanno messo alla prova le mie certezze e tutto quello che ormai davo per scontato (anche solo fare una passeggiata o svolgere le attività più semplici) – spiega Michele – . Adesso, in ricordo di quella giornata, ho una placca di titanio in testa e la parte destra del cranio ricostruita in resina, grossi problemi alla mano destra, alla spalla sinistra, all’occhio sinistro, difficoltà di equilibrio e nel linguaggio. Grazie alla mia determinazione a non mollare mai e all’aiuto insostituibile di mia moglie, passo dopo passo, ho recuperato forze e, come rinato, ho ripreso a correre… per tutti, ma soprattutto per me: quasi un miracolo”.

“A luglio del 2009, dopo le visite di classificazione del CIP (Comitato Italiano Paralimpico), divento atleta paralimpico categoria CP4 (paralisi cerebrale) e vinco i primi due tricolori paralimpici su pista. Quindi la convocazione del CT Mario Valentini ai primi ritiri con la nazionale e poi ai Mondiali di Bogogno (NO) dove vinco 2 titoli mondiali: cronometro e strada”. E’ l’inizio di una cavalcata trionfale che porterà Pittacolo a mietere successi in giro per il mondo. Ma non mancheranno nemmeno i momenti bui, dai quali il paraciclista saprà rialzarsi con rinnovata determinazione, trasformando ostacoli in occasioni per rilanciarsi. La vittoria più bella e sentita, quella datata “5 agosto 2018 Maniago: per la sesta volta campione del mondo, come un falco, in picchiata, nella mia Terra, sulle mie strade, fra la mia gente, nel mio amato Friuli”.