Aliquote Irpef, chi guadagna e chi perde con i nuovi scaglioni

Cosa accade con le nuove aliquote Irpef.

Il Governo sta studiando in queste settimane le nuove aliquote Irpef, con l’intenzione di introdurre già nel 2024 questo primo passo di riforma fiscale.

La prima novità è che gli scaglioni scenderanno da quattro a tre; le aliquote non sono ancora state definite, ma la Fondazione Nazionale dei Commercialisti ha fatto delle stime sulle base delle ipotesi in ballo. Si tratta, appunto, di stime: per capire l’impatto finale della riforma, infatti, sarà necessario anche vedere se e quali modifiche ci saranno alla no tax area e al sistema delle detrazioni e delle altre spese deducibili che potranno incidere in maniera significativa anche sui redditi più elevati a seconda delle scelte operate.

Tornando alle stime, la Fondazione ha calcolato che i guadagni maggiori in valore assoluto si avranno per i redditi più alti, mentre in termini relativi quelli nelle fasce più basse. L’analisi dei commercialisti prende in considerazione tre ipotesi di rimodulazione a tre aliquote per quattro diverse soglie reddituali, ossia 20mila euro, 35mila, 50mila e 60mila.

Le tre ipotesi per le aliquote Irpef.

Attualmente gli scaglioni sono quattro: il 23% per i redditi fino a 15 mila euro; il 25% per chi dichiara fino a 28 mila euro; il 35% fino a 50 mila euro e il 43% per chi ha un reddito superiore a 50 mila euro. Il Governo Meloni, come detto, li vuole ridurre a tre.

Una prima ipotesi, più costosa, prevede un abbassamento di sette punti della terza aliquota: le nuove aliquote sarebbero quindi del 23% fino a 15mila euro; 28% fino a 50mila e 43% oltre 50mila. Questa si tradurrebbe si tradurrebbe addirittura in una perdita, pari a 150 euro, per la soglia dei 15mila euro (che potrebbe però essere corretta modificando la no tax area). Per gli altri scaglioni, invece, il risparmio andrebbe dai 100 euro per chi ha una dichiarazione dei redditi di 35 mila euro e di 1.150 euro per i redditi più alti.

Una seconda ipotesi meno costosa (23% fino a 28mila, 33% fino a 50mila e 43% oltre 50mila), permetterebbe “di guadagnare a tutti i redditi compresi nella fascia 15.001-50mila euro”, con importi che vanno dai 100 euro in meno per i redditi da 20mila euro ai 400 in meno per quelli da 35mila ai meno 700 per quelli oltre 50mila.

Infine, la terza ipotesi ancora meno costosa (23% fino a 28mila, 35% fino a 50mila e 43% oltre 50mila), il risparmio sarebbe di 100 euro per un reddito da 20mila euro e di 260 euro per tutti gli altri.