In Friuli la benzina a 2 euro, in Slovenia a 1,5: il prezzo medio non serve, la forbice si allarga

Si allarga la forbice del prezzo della benzina tra Friuli e Slovenia.

Da un mese, ormai, i distributori di benzina sono obbligati a esporre il cartello con il prezzo medio praticato, ma grossi risultati, a favore degli utenti, non sembrano esserci, almeno non se si fa il confronto con i prezzi nella vicina Slovenia.

La differenza tra i costi in Friuli e nello stato confinante, infatti, non si sono ridotti, anzi, la forbice si è allargata. Il prezzo medio praticato oggi, 30 agosto, in Fvg è di 1,947 euro al litro per le benzina in self service e di 1,861 per il diesel (sempre self). Il primo agosto il prezzo era rispettivamente di 1,922 euro al litro e di 1,780 per benzina e gasolio.

D’altronde in Friuli ci sono diversi distributori che superano i 2 euro al litro per le benzina: in modalità servito, infatti, si arriva anche a 2,159 euro al litro. In Slovenia, invece, i prezzi attuali (aggiornati al 28 agosto) sono di 1,541 euro al litro per la benzina e di 1,569 per il diesel.

A scagliarsi contro l’esposizione del prezzo medio regionale sono anche le associazioni di categoria dei gestori, FEGICA e FIGISC Confcommercio che sottolineano come dal 1° agosto i prezzi di benzina e gasolio siano aumentati (in media aritmetica tra le regioni) tra i 4 della benzina e i 9 cent/litro del gasolio, corrispondenti circa all’intervenuto aumento nello stesso lasso di tempo delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati.

“Se la funzione del cartello doveva essere quella di “far abbassare i prezzi” – commentano -, l’aumento si rivela sia una palmare dimostrazione della sua evidente inutilità per il consumatore, sia, per contro, una conferma dei timori espressi dall’Antitrust che la diffusione del dato del prezzo medio può “determinare effetti negativi, facilitando la convergenza degli operatori su politiche di prezzo sostanzialmente allineate intorno a un comune indicatore di riferimento””.

La tensione sui prezzi e le vere cause del loro aumento, secondo le Organizzazioni dei gestori,
necessitano di interventi organici, anche, se compatibili, di ordine fiscale, “Non certamente – concludono – di una banale “caccia alle streghe” che diffonde l’idea che i prezzi aumentino, ancora una volta, a causa dei “soliti” benzinai mariuoli. Per inciso, i prezzi superiori alla media nel mese di agosto sono solo il 3,4 % di tutti i prezzi self praticati dai punti vendita”.