La partita con l’Ungheria per il nome Tocai non è chiusa, il Fvg vuole riaprire il dossier

Il dossier sul nome del vino Tocai.

Riaprire il dossier del Tocai dopo la storica sconfitta nella guerra legale con l’Ungheria, che ha privato il Friuli di uno dei suoi prodotti-simbolo. È questo l’obiettivo che il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, ha annunciato oggi per la prima volta durante la presentazione della Festa del vino di Bertiolo.

“Mi piacerebbe – ha detto Zanin – che il Consiglio riprendesse in mano la questione, anche se non si tratta di una battaglia facile. Ma noi siamo una Regione autonoma e abbiamo un ruolo e una tradizione che l’Europa deve riconoscerci. Il Tocai friulano fa parte della nostra storia e della nostra cultura, e anche se al termine della disputa legale sono arrivati dei fondi compensativi per la promozione del nuovo nome del vitigno, io dico che la storia e la tradizione non si comprano con il denaro”.

La “battaglia” di Zanin rientra in una più ampia valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti: “Bisogna incentivare – ha detto il presidente durante la conferenza stampa a Udine – i vitigni autoctoni come Ribolla, Pignolo, Refosco e Picolit, perché Chardonnay e Sauvignon si trovano dappertutto. Solo così si esalta l’identità del territorio e il vino diventa il filo conduttore del turismo lento. Non dimentichiamo – ha aggiunto – che abbiamo un patrimonio naturale e culturale di altissimo livello, e con i nostri cinque siti Unesco siamo la prima regione al mondo in rapporto al numero di abitanti”.

Ecco allora l’invito ai consiglieri a riaprire il dossier Tocai, sulla base della considerazione che “sulle grandi questioni questo Consiglio regionale si è sempre mostrato compatto, come dimostra anche la recente legge che restituisce l’onore ai fucilati di Cercivento, approvata da tutte le forze politiche”.