Dopo la chiusura forzata a causa della frana riapre lo storico ristorante Al Valico.
Dopo oltre un anno di chiusura forzata a causa della frana che nel dicembre 2023 ha interrotto i collegamenti sul valico, lo storico Ristorante Al Valico ha riaperto ufficialmente in occasione della Pasqua 2025. La rinascita dello storico locale, situato a 1.360 metri tra le maestose vette del Monte Coglians e del Pal Piccolo, rappresenta un momento simbolico per tutta la valle e per l’intero confine alpino tra Italia e Austria.
Il ristorante è da decenni un punto di riferimento dell’ospitalità montana e della cultura gastronomica della Carnia. La riapertura segna l’inizio di un nuovo entusiasmante capitolo, guidato dalla storica proprietaria Assunta (Sunta) Mentil insieme al figlio Francesco Del Stabile, in collaborazione con lo chef carnico Fabrizio Damiano Casali, noto come “l’Alchimista delle erbe di montagna”.
Fabrizio porta al Valico la sua cucina creativa, che reinterpreta i grandi classici della tradizione italiana e carnica attraverso l’uso sapiente delle erbe spontanee locali. Il risultato è un’esperienza gastronomica che unisce il gusto dell’autenticità con l’emozione dell’innovazione.
La rinascita del ristorante Al Valico.
“Dopo un anno difficile per tutta la valle, siamo felici di ripartire con energia nuova e una visione che onora la nostra storia con un pizzico di innovazione – spiega Sunta Mentil – . Con lo chef Fabrizio vogliamo offrire un’esperienza che unisca le radici della nostra terra a una cucina contemporanea, capace di emozionare.”
Entrambi originari di Timau, Sunta e Fabrizio condividono una missione chiara: rilanciare il Valico come luogo d’incontro, scoperta e memoria, in grado di attrarre turisti, escursionisti e buongustai da tutta l’area alpina.
Tradizione e innovazione a tavola
La nuova proposta gastronomica del Ristorante Al Valico si articola su due binari paralleli: da un lato, la continuità con la cucina alpina e carnica più autentica, dall’altro una spinta creativa che guarda al futuro, senza dimenticare le radici. Nella storica sala principale si possono gustare piatti come il frico, la zuppa d’orzo o la selvaggina in salmì, realizzati con ingredienti locali e secondo le ricette tramandate di generazione in generazione.
Accanto a questa offerta, prende vita una nuova “saletta esperienziale” dedicata a un percorso degustazione ideato da Casali: un viaggio tra erbe spontanee, profumi dimenticati e rivisitazioni sorprendenti dei grandi classici. Una vera e propria narrazione gastronomica, che mette in dialogo la natura delle Alpi Carniche con le sensibilità contemporanee.