Salvare il dna dei Giganti Verdi: il piano del Friuli contro il riscaldamento globale

Al via uno studio per preservare il dna degli alberi monumentali in Friuli.

Il Friuli Venezia Giulia custodisce un vero e proprio tesoro verde: oltre 1.600 alberi monumentali censiti e protetti sul territorio regionale, tra cui l’abete bianco più alto d’Italia, situato a Paularo, che con i suoi 53,34 metri supera ogni altro esemplare autoctono nazionale. È proprio in questa cornice di biodiversità e storia naturale che la Regione ha avviato un nuovo ambizioso progetto di studio, volto a preservare il patrimonio genetico di questi “giganti verdi” e a elaborare un piano di riproduzione per far fronte alle sfide del riscaldamento globale.

L’iniziativa, coordinata dalla Direzione Infrastrutture e Territorio in collaborazione con importanti istituti botanici italiani e internazionali, tra cui gli Orti Botanici di Trieste, Udine, Palermo e Padova, punta a conservare il DNA degli alberi monumentali della regione. Un patrimonio che non è solo paesaggistico e culturale, ma anche un potenziale alleato nella lotta ai cambiamenti climatici grazie alla resilienza di queste piante straordinarie.

“Il Friuli Venezia Giulia è stato pioniere in Italia nell’istituzione di elenchi ufficiali di alberi monumentali e notevoli, e continuiamo a investire nella loro tutela,” ha dichiarato l’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio, Cristina Amirante. “Solo negli ultimi giorni è stato aggiornato l’elenco regionale, recepito a livello ministeriale, a conferma dell’impegno costante della Regione.”

Tra i “giganti” regionali spiccano anche un pioppo bianco, una quercia e un castagno, ciascuno con fusti che superano gli otto metri di circonferenza. Nel complesso, il patrimonio di alberi monumentali conta ben 120 specie diverse, alcune rare e uniche nel territorio friulano, presenti in oltre il 70% dei Comuni della regione.

A valorizzare ulteriormente questo patrimonio, è in preparazione un libro intitolato “I giganti verdi della Regione Fvg”, che sarà pubblicato nel corso del prossimo anno e racconterà le storie, i record e le curiosità legate agli alberi secolari della regione.