Il passaporto vaccinale è realtà, in vacanza con il certificato. Gli operatori di Lignano preoccupati: “Possibile deterrente per i turisti”

Il passaporto vaccinale e i suoi riflessi per il Fvg.

Fumata bianca. Il Parlamento europeo, a larga maggioranza (540 voti favorevoli e 119 contrari) ha dato il via libera al passaporto vaccinale. Il “green pass” dovrebbe arrivare entro giugno e assicurare maggiore libertà di spostamento all’interno dei confini dell’Europa.

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Una soluzione in grado di assicurare riflessi positivi anche, e soprattutto, al comparto turistico. Per tornare a muoversi, il cittadino dovrà dimostrare di aver completato il ciclo vaccinale, oppure di essere guarito dal coronavirus dopo aver contratto la malattia almeno sei mesi prima, o ancora di essere risultato negativo a un tampone recente. Il tutto sarà messo nero su bianco su un certificato, cartaceo o digitale.

Le reazioni in Fvg al pass vaccinale.

Ma come viene “interpretato” l’arrivo del passaporto vaccinale in Friuli Venezia Giulia? In generale la misura piace, ma c’è anche chi ci vede qualche complicazione. “Il certificato rischia di togliere la libertà di muoversi che avevamo prima, ma se questa è la soluzione, ben venga“: questa la posizione di Stefano Mazzolini, vicepresidente del Consiglio regionale Fvg e imprenditore nel settore della ristorazione a Tarvisio. La Valcanale, al pari di Gorizia e Trieste, sta pagando un pesante dazio alla chiusura dei confini. Mazzolini ha chiesto al governatore Fedriga di fare pressioni sui politici austriaci e sloveni per sollecitare una riapertura entro maggio.

È fondamentale ripristinare la libera circolazione – aggiunge -. Io sarei per riaprire i confini, punto e basta, ma se occorre mettere nero su bianco la vaccinazione fatta, oppure il tampone effettuato, va bene. Bisogna far presto – conclude Mazzolini -: sloveni, croati e austriaci sono i nostri primi clienti, senza di loro l’intera economia del Fvg è in sofferenza“.

La situazione a Lignano.

Anche a Lignano, dove la stagione estiva partirà il 15 maggio, si guarda con grande interesse al via libera al green pass. Ma con qualche distinguo: “Spero sia un aiuto e non una complicazione – premette Giorgio Ardito, presidente di Lignano Pineta Spa -. Di burocrazia e scartoffie ne abbiamo già abbastanza, tanto noi quanto i clienti, e non vorrei che ciò costituisse un deterrente per i nostri visitatori“. Il presidente, in ogni caso, ricorda che rispetto al 2020 la situazione è migliorata “grazie all’arrivo dei vaccini. La campagna, tanto da noi quanto nei Paesi che sono i nostri mercati di riferimento, come per esempio l’Austria, procede a passo spedito”.

Senza dimenticare i protocolli già messi in atto con successo durante la scorsa estate: “Dai cartelli ai percorsi differenziati di entrata e uscita sulla spiaggia, dall’igienizzazione delle attrezzature alle aree perimetrate, possiamo godere di un patrimonio di esperienze che ha funzionato molto bene“.