A scuola anche a luglio, l’idea spacca il Fvg: “Troppe incognite”

Le attività scolastiche in Fvg a luglio.

A scuola anche a luglio, per recuperare la socialità perduta. È l’idea varata dal governo per i prossimi mesi, con attività anche nel periodo estivo che, oltre al piano dei recuperi estivi, preveda attività “alternative” per favorire lo stare assieme dei ragazzi, venuto meno a causa del coronavirus.

Cosa ne pensano le scuole in Friuli.

Il progetto, però, pur essendo su base volontaria, lascia più di qualche perplessità tra i presidi del Friuli Venezia Giulia. “Per quanto ci riguarda sono abbastanza scettico – ammette Pierluigi Fiorentini, dirigente dell’Isis D’Aronco di Gemona -. Tanti ragazzi utilizzano i mesi estivi per affrontare esperienze lavorative: penso a quelli che studiano meccanica e nel periodo vengono chiamati dalle officine per rimpiazzare i dipendenti in ferie”. Ma non soltanto. C’è anche il problema dei “contratti dei docenti in scadenza – aggiunge Fiorentini -, senza considerare che gli studenti non credo facciano salti di gioia alla prospettiva di fare attività scolastica a luglio. È stato un anno difficile, la didattica a distanza non è una passeggiata. Se qualcuno pensa che durante l’inverno i ragazzi abbiano riposato e che quindi in estate debbano recuperare, è fuori strada”.

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Luca Bassi, dirigente dell’Isis di Latisana, spiega come le attività di socializzazione ideate dal ministero potranno sì svolgersi, ma non fra tre mesi. “Per il mese di luglio – premette – ci concentreremo sui corsi di recupero. Le iniziative di accoglienza delle classi prima e quelle sociali destinate alle altre, invece, potremmo pensare di svolgerli nella prima metà di settembre. Ma dipenderà dal calendario scolastico regionale”. I progetti, però, dovranno godere del “visto” delle famiglie, dato che ai ragazzi e ai genitori sarà richiesta una preadesione che manifesti il gradimento per l’iniziativa. “Il palinsesto delle attività – prosegue il dirigente – spaziano dalle escursioni, sempre se la situazione pandemica lo consentirà, alle sinergie con le realtà del terzo settore”. Prima di settembre, quindi, non se ne parla, anche perché in gioco c’è anche un altro fattore. “Bisogna considerare anche la stanchezza dei docenti, pure per loro l’anno è stato tribolato – conclude Bassi -. Dopo le ferie estive, saranno però con le batterie cariche per riaffrontare le nuove attività”.

Attendiamo che il ministro chiarisca i contorni della faccenda – esordisce Tina Cupani, segretaria regionale Cisl Scuola Fvg -. Se si riusciranno a realizzare progetti che, anche a luglio, coinvolgano la professionalità dei docenti, ben venga. Però sarà necessario anche motivare i ragazzi a frequentare le attività proposte: dopo un lungo periodo di didattica a distanza, hanno sofferto molto a stare dentro casa. C’è voglia di giorni di ferie e di stare assieme ai propri amici. Quindi, servono iniziative pensate in modo serio e rigoroso”. Per le scuole ci potrebbe essere qualche difficoltà organizzativa? “Potrebbe darsi – aggiunge la sindacalista -, ma ricordiamo che molti docenti, soprattutto alle superiori, sono impegnati anche a luglio tra esami e altro, quindi sarebbero già a disposizione, ovviamente con un riconoscimento per le loro prestazioni. C’è poi anche la possibilità di chiamare i supplenti”. In ogni caso, nessuna preclusione: “Noi come Cisl non siamo contrari a prescindere all’idea – conclude Cupani -, ma vogliamo capirne bene i contorni“.