Dal Friuli fino a Belgrado per avere la propria dose prima del tempo, chi sceglie il turismo dei vaccini

Il turismo vaccinale verso Belgrado.

Dal Friuli Venezia Giulia si parte per la Serbia alla volta del vaccino. Sono diversi, soprattutto imprenditori, che stanno partendo negli ultimi giorni per ricevere la dose contro il coronavirus. Allettati dal fatto che il Centro vaccinale di Belgrado mette a disposizione gratuitamente i vaccini anche per gli stranieri. La conferma arriva direttamente dal Paese dell’ex Jugoslavia.

Chi per età o professione non rientra nelle categorie prioritarie da vaccinare, si sta arrangiando a modo suo se possibile. Basta iscriversi al sito dell’amministrazione digitale serba eUprava, inserire i propri dati e il numero di passaporto e attendere la mail con un ulteriore modulo da compilare.

Le adesioni, comunque, per il momento sono meno di quelle che si sarebbero aspettati oltre confine, nemmeno tra i cittadini serbi residenti in Friuli Venezia Giulia, poiché il viaggio è molto lungo e bisogna calcolare bene il tempo materiale per ritornare a casa. Per recarsi in Serbia bisogna infatti aver effettuato un tampone nelle 48 ore precedenti al viaggio, al confine con Slovenia e Croazia bisogna dimostrare che si passerà l’ulteriore frontiera entro le 12 ore. Al ritorno, ci vuole invece l’isolamento fiduciario.