Quei giorni passati nell’hub vaccinale di Gemona, un volontario della protezione civile si racconta

Flavio Vidoni parla della sua esperienza all’hub vaccinale di Gemona.

Oltre 60 mila persone in appena tre mesi. Tante ne ha viste passare il coordinatore della protezione civile di Artegna Fulvio Vidoni al centro vaccinale di Gemona allestito alle manifatture.

Un’avventura iniziata il 18 maggio e conclusasi il 30 luglio scorso che è costata fatica, soprattutto per le difficoltà che sono inevitabilmente sorte, che lo stesso Vidoni ha voluto raccontare per descrivere l’impegno suo e di tutta la protezione civile in questa impresa a cui sono stati chiamati a contribuire nella lotta al Covid-19.

I problemi in ambito lavorativo.

“In alcuni casi – spiega Fulvio – gli operatori stessi hanno fatto fatica ad adattarsi ai nuovi protocolli, soprattutto quelli con più esperienza. I problemi maggiori comunque sono sorti in ambito lavorativo. Nonostante, infatti, l’azienda abbia dato la possibilità al volontario di attivare l’articolo 39, che prevede che le ore di servizio prestato siano riconosciute e rimborsate al datore di lavoro, non tutti i responsabili hanno appreso pienamente l’importanza di tale opera, negando in taluni casi le ferie per corsi di aggiornamento, oppure riorganizzando i turni in maniera incompatibile agli impegni con l’hub vaccinale”.

Per Vidoni, al di là di tutto, “il bilancio finale dell’esperienza è stato senz’altro positivo. Grande è stato l’impegno di tutti i volontari, e anche delle associazioni, che hanno offerto la propria disponibilità per la buona riuscita dell’iniziativa. Inoltre, c’è stata una felice e proficua collaborazione con il personale medico, grazie a cui si sono riuscite a risolvere positivamente anche le situazioni più critiche”.

Importante è stato infine anche il contributo della direzione regionale della protezione civile, “nelle figure di Mario Pugnetti e Gianmarco Matiussi – conclude Vidoni –, che, assieme al coordinatore di Gemona Giuseppe Turchetti, al sindaco di Gemona Roberto Revelant, e a quello di Artegna Alessandro Marangoni, hanno sempre creduto nel progetto e lo hanno supportato in ogni aspetto”.