Vendite giudiziarie, i tribunali di Gorizia e Trieste sono i più veloci d’Italia

La ricerca sui tempi delle vendite giudiziarie premia i tribunali di Gorizia e Trieste, che raggiungono i primi due posti in Italia.

I Tribunali di Gorizia e Trieste si affermano come i tribunali più performanti d’Italia per quanto concerne i tempi complessivi di vendita giudiziale delle procedure esecutive durante il 2024, guadagnando rispettivamente il primo e il secondo posto in classifica, con una durata media pari a 2,01 anni e 2,65 anni nel 2024, in calo rispetto ai 2,64 e 2,77 anni del 2023, e contro una media nazionale di 6 anni. Terzo posto, invece, per il Tribunale di Lodi, con una media di 2,97 anni. Chiudono poi la classifica, rispettivamente al quarto e quinto posto, Ferrara (3,04 anni di media) e Savona (3,06 anni).

I tempi in Italia.

È quanto emerge dalla nona edizione dello “Studio dei Tempi delle Esecuzioni Italiane”,il report annuale presentato dall’Associazione T6 – Tavolo di Studio sulle Esecuzioni Italiane – che vuole fornire un’analisi dettagliata e specifica della durata delle procedure esecutive a livello nazionale.

A livello nazionale, i risultati dello studio confermano un generale assestamento dei tempi di durata delle procedure esecutive. In particolar modo, nell’ultimo anno si è registrato un lieve incremento nel numero dei fascicoli chiusi e una leggera crescita della durata media complessiva, passando da 4,94 anni nel 2023 a 4,98 anni nel 2024. Parallelamente, nel 2024 sono stati definiti 51.948 fascicoli, in crescita rispetto alle 48.881 del 2023 e alle 49.615 del 2022.

Resta stabile la distribuzione percentuale delle modalità di definizione: le procedure concluse con aggiudicazione sono state 28.098 (pari al 55% del totale), in aumento rispetto ai 26.938 del 2023. Anche le definizioni stragiudiziali prima della fase di vendita risultano in crescita, con 16.729 fascicoli (pari al 32% del totale), rispetto ai 15.572 dell’anno precedente. Il restante 13% delle procedure si è risolto senza aggiudicazione per altre cause di estinzione.

Dati stabili, ma restano le criticità e il divario tra le diverse aree geografiche.

Federico Cecconi, Professore Cnr e Coordinatore Comitato Scientifico dell’Associazione T6, ha commentato: “Anche quest’anno i risultati dello Studio fotografano una tendenza ormai consolidata in continuità con i tempi medi degli ultimi anni. Rimane marcato il divario tra le diverse aree geografiche del Paese. In questo senso incidono ancora le diversità di prassi ma anche la struttura e l’organizzazione di uffici giudiziari più articolati, che consentono una più spedita gestione anche di carichi significativi.

Laura Pelucchi, Partner La Scala Società tra Avvocati e Referente commissione esecuzioni immobiliari dell’Associazione T6, ha aggiunto: “L’analisi dei dati ci restituisce un quadro stabile ma ancora critico sotto vari profili. La sfida per i prossimi anni sarà duplice: da un lato, consolidare le esperienze e le soluzioni di gestione operative già esistenti nei tribunali più virtuosi, dall’altro, promuovere la standardizzazione degli atti su scala nazionale. Ciò significa coinvolgere attivamente tutti gli attori del sistema in un percorso condiviso di riforma organizzativa e culturale.”