La sigaretta elettronica fa male quanto la sigaretta tradizionale?

Tutte le differenze tra l’impatto del fumo di tabacco combusto e il vapore elettronico sull’organismo umano

È acceso e molto vivace il dibattito a proposito del confronto tra la sigaretta tradizionale e quella elettronica, sia perché in ballo c’è la salute dei loro utilizzatori, sia per via del breve storico dei dispositivi vaporizzanti.

Vediamo dunque quali sono le differenze tra le due e che effetti hanno sull’organismo umano.

Sigaretta classica: come funziona

Le sigarette classiche non hanno molte peculiarità in comune con le sigarette elettroniche, se non la gestualità e, a volte, la forma. I due strumenti sono molto diversi l’uno dall’altro soprattutto per ciò che riguarda il funzionamento. Nel caso di una sigaretta classica abbiamo a che fare con un cilindro di carta che riveste il tabacco lavorato. Nel momento in cui si accende una sigaretta, si verifica una combustione che, sviluppandosi, produce l’emissione di tantissime sostanze tossiche, come per esempio il monossido di carbonio, il particolato, gli idrocarburi, i composti organici volatili, il catrame e metalli vari. Sono tutti elementi che vengono ritenuti pericolosi per la salute, in molti casi addirittura cancerogeni.

Sigarette elettroniche: come funzionano

Per quanto riguarda le sigarette elettroniche – come per esempio le famose Vaporessonon è prevista alcuna combustione: ecco spiegato il motivo per il quale non vengono rilasciate sostanze pericolose come quelle del tabacco sottoposto a combustione. La caratteristica peculiare delle e-cig, il cui compito è quello di trasformare un apposito liquido aromatizzato in vapore, è rappresentata dall’assenza di tabacco. Il meccanismo di funzionamento è alquanto semplice; tutte le sigarette elettroniche sono dotate di una resistenza, di una batteria e di un serbatoio in cui è presente il liquido aromatizzato. L’atomizzatore riceve energia dalla batteria e vaporizza il liquido all’interno tramite il riscaldamento della resistenza. La nicotina può essere assente o presente in percentuali variabili all’interno del liquido. Nel caso di un fumatore adulto che per la prima volta approcci il settore delle sigarette elettroniche ci sono delle guide ad hoc che aiutano a individuare il livello di nicotina più adeguato.

La nicotina

Un aspetto che vale la pena di prendere in considerazione è quello che chiama in causa la nicotina, componente psicoattivo più importante fra quelli presenti nel tabacco e sostanza che causa la dipendenza dei fumatori dal punto di vista fisico e neurologico. Per ciascuna sigaretta l’assunzione di nicotina è compresa fra 1 e 2 milligrammi, mentre nelle sigarette elettroniche la sua presenza è facoltativa e ad ogni modo selezionabile fra gradazioni più o meno alte fino ad un massimo di 20mg/ml. Anche il valore massimo risulta comunque più basso di quello delle sigarette tradizionali.

La combustione

Il nemico più importante del fumatore è la combustione: il che è un problema se si pensa che proprio tale principio sta alla base delle sigarette tradizionali. Nel momento in cui si effettua la transizione dal fumo al vapore elettronico, si beneficia di una minore esposizione a quasi tutti gli agenti dannosi che derivano dal tabacco bruciato, in quanto le e-cig generano solo vapore.

Sono tante le persone che decidono di utilizzare la sigaretta elettronica con l’obiettivo di smettere di fumare e proprio per tale motivo vengono utilizzati i liquidi con nicotina, così da evitare inizialmente le crisi d’astinenza e poi scalare nel tempo le dosi al fine di eliminarla completamente.

I vantaggi della sigaretta elettronica

Sono evidenti i benefici della sigaretta elettronica al posto di quella tradizionale, soprattutto perché non vi è alcuna combustione né tabacco. È indispensabile sapere, però, che i dispositivi di vaping sono stati introdotti da poco tempo, e di conseguenza non è stato ancora possibile identificare con precisione gli effetti delle sigarette elettroniche sul lungo periodo. I ricercatori sono al lavoro per effettuare indagini in merito, ma per ora la maggior parte delle conclusioni non può che fondarsi sul parametro dell’evidenza.