Lignano, è l’allarme: “Riapriamo, migliaia di lavoratori a rischio”

L’allarme delle categorie a Lignano.

Lignano chiede di ripartire in fretta. Le categorie economiche della città balneare fanno sentire la loro voce e auspicano che il lockdown finisca in anticipo rispetto al cronoprogramma nazionale.

A Lignano, infatti, oltre la metà delle imprese è ancora chiusa, come “certificato” dall’ufficio studi di Confartigianato Imprese-Udine per il quale su 1.982 localizzazioni 679 sono chiuse del tutto, 419 sono limitate all’attività per asporto o a domicilio: è il 55,4%. “Il tempo a disposizione è finito” sostengono i vertici provinciali e mandamentali di Confcommercio e Confartigianato Udine, per l’occasione alleati, chiedendo alle istituzioni “indicazioni chiare e precise, che permettano alle imprese di ripartire”.

Al coro si associano anche esponenti di varie attività tra ristorazione e balneazione. Gli operatori sottolineano “i fatturati azzerati, le prospettive incerte e il rischio, per molti, di non poter riaprire, con migliaia di posti di lavoro in bilico”.