“Sei nero, non toccarmi”, l’audio degli insulti al medico del pronto soccorso di Lignano

Razzismo al pronto soccorso di Lignano.

“Ne*ro bastardo schifoso, pezzo di m***, che schifo. Preferivo due costole rotte in più piuttosto che un dottore neg*o. (…) Mi viene da vomitare, se lo sa Zaia… Croce Rossa Lignano, i negri all’arrembaggio. La laurea da voi costa 500 dollari, pezzente. Non toccarmi, che mi attacchi le malattie”
Le parole registrare da un audio sono quelle di un paziente che nella notte tra il martedì 16 e mercoledì 17.

Sono le 4 di notte quando un paziente sessantenne arriva al pronto soccorso, con presunte lesioni multiple dopo aver partecipato ad una rissa. L’uomo ha rifiutato di farsi curare perché il medico, Andi Nganso, di origini camerunensi ma in Italia, il paese dove ha studiato, da quando ne aveva 19. Anzi, il sessantenne lo ha guardato e lo ha insultato con epiteti razzisti, una veemenza tale che sono dovuti intervenire i carabinieri.

Il caso poi è diventato nazionale anche grazie all’audio registrato. e ha provocato le tante reazioni, seguite sa analisi del contesto sociale che stiamo vivendo, provenienti da politici e personalità pubbliche. “Un episodio indegno”, “testimonia ignoranza” e poi “scoperchia uno strato di pregiudizi e odio”.

La solidarietà di Shaurli.

Dobbiamo essere fieri che simili persone lavorino nella nostra sanità e facciano parte della nostra comunità“, commenta il segretario regionale Pd del Friuli Venezia Giulia e candidato alla Camera Cristiano Shaurli.  il dottor Andi Nganso e medico della Croce rossa, è originario del Camerun, ha 35 anni, ma è da quando ne aveva diciannove che si è trasferito in Italia per studiare. Ma per Cristiano Shaurli è solo la punta dell’iceberg: “Preoccupa molto il fatto che, come riferito dallo stesso medico, siamo di fronte a un episodio non isolato ma ricorrente, purtroppo ciò testimonia l’ignoranza, la discriminazione e la deriva violenta ben presente anche nel ricco Nord Est che non va sottovalutata”.

La solidarietà da Novelli e Savino.

“Un episodio indegno“, sottolinea Roberto Novelli, deputato di Forza Italia e componente della commissione Affari sociali della Camera. “Tanti, troppi i casi verificatesi nell’ultimo decennio. E poi ancora “Purtroppo poco può fare di fronte all’inciviltà di alcuni individui, come dimostra il caso di Lignano Sabbiadoro, figlio di una subcultura gretta e ignorante. Quello stesso sistema che si avvale anche della professionalità di medici stranieri formatesi nelle nostre università. A loro e a tutti coloro che lavorano nei nostri ospedali va la nostra gratitudine, al dottor Nganso la mia solidarietà, al sessantenne razzista e dedito alle risse l’augurio che la causa che dovrà affrontare gli serva da lezione”.

“L’aggressione razzista al medico di guardia di Lignano, Andi Nganso, deve essere condannata nella maniera più severa possibile. Bene ha fatto il dottore a denunciare il fatto. Le istituzioni della nostra Regione staranno dalla sua parte, contro la violenza e il razzismo“, così Sandra Savino, deputata e coordinatrice per il Friuli Venezia Giulia di Forza Italia.

Solidarietà dall’ex sindaco di Udine e dall’Ordine dei Medici.

“Non solamente dimostra arroganza e ingratitudine verso chi è disponibile a dare un servizio medico indispensabile e immediato, ma è la prova di quanto abbia fatto presa il discorso di odio che viene cavalcato dai partiti di destra a tutte le elezioni politiche da oltre  dieci anni”, sono le parole di Furio Honsell, ex sindaco di Udine e ex rettore dell’Università di Udine, che chiosa con un’ulteriore provocazione: “La destra ha fatto leva sull’odio per i migranti senza rendersi conto  che possono invece essere gli unici che la notte ci aiutino quando abbiamo bisogno. Gli Andi Nganso sono la maggioranza, indispensabile  al nostro sistema sociale ed economico”.

Anche l’Ordine dei medici di Udine esprime la massima solidarietà al collega di Lignano che si è sentito insultare pesantemente da un utente, senza alcuna motivazione mentre era in servizio. “Condanniamo fermamente questi comportamenti da parte dell’utenza – sostiene il Presidente dell’Ordine, GianLuigi Tiberio – ed esprimiamo solidarietà a questo collega e a tutti gli operatori sanitari che, purtroppo, vivono queste situazioni sempre più frequentemente. Siamo consapevoli – aggiunge – del clima di tensione che tutti stiamo vivendo, ma non è accettabile attaccare un medico durante lo svolgimento del suo lavoro con espressioni ingiuriose che offendono tutta la categoria e soprattutto in un periodo in cui il personale sanitario è sottoposto a un forte stress”.