Il concerto di Marco Mengoni allo stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro.
Il concerto che sabato 21 giugno Marco Mengoni ha tenuto allo stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro, è stata un’esperienza che ha messo a duro confronto la cruda realtà del mondo attuale. Con un corpo di ballerini al seguito, uno spettacoli strepitoso, effetti speciali e cambi d’abito a punta di eclettico, il cantautore ha lanciato dei messaggi che solo un’anima fragile e tormentata avrebbe potuto approfondire grazie alle note musicali.
Si parte con una coreografia che rappresenta la distruzione dell’umanità, l’annientamento del genere umano, solitudine, abbandono, che soprattutto di questi tempi divora chi ancora possiede una coscienza. Il concerto si rivela essere una sorta di percorso verso la luce, di ostacoli che , a gran fatica vengono risolti, tant’è che l’ultima canzone “Credo negli esseri umani” rappresenta al meglio la chiusura di un cerchio che tutti noi ci auguriamo possa essere non solo metaforico.
Due ore e mezza di concerto dove Mengoni è diventato tutt’ uno con il corpo di ballo, destreggiandosi tra una scenografia e l’altra. Il momento più emozionante si è rivelato essere senza ombra di dubbio durante la canzone “Luce”, dedicata a mamma Nadia, dove il cantante ha aperto totalmente il cuore al suo pubblico confessando che la mamma aveva intrapreso il suo ultimo viaggio pochissimi mesi fa.
Un’ introspezione che ha lasciato tutte le 25 mila persone presenti con un conflitto interiore, spesso non risolto. Marco della porta accanto, Marco il fratello maggiore, Marco l’amico di sempre. Non sono mancati tutti in più grandi successi, compresa l’ultimissima “Sto bene al mare” . Il pubblico di Mengoni è tra il più vasto in assoluto: tre generazioni sicure, accumunate da chi non ha più vergogna di mostrare il proprio “io”.
