Nuove minacce di morte a Fedriga su un muro di un supermercato a Majano

Le minacce di morte al Governatore del Fvg.

Una scritta con minacce di morte nei confronti di Massimiliano Fedriga è comparsa su un muro a Majano. La scritta è stata scoperta nella mattinata di ieri in un vecchio supermercato situato lungo la strada regionale 463 nella frazione di Tiveriacco.

Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri della locale stazione per cercare di identificare i responsabili. Nel frattempo è arrivata la condanna unanime dal mondo della politica nei confronti di queste minacce verso il Governatore del Friuli Venezia Giulia.

“La diversità di posizioni – ha dichiarato il segretario regionale del Partito democratico, Cristiano Shaurli – è il sale della democrazia ma la democrazia si fonda sul rispetto delle istituzioni e della legge. Al presidente Fedriga va la nostra solidarietà”. Messaggio di condanna anche da parte del gruppo del Movimento 5 Stelle che ha espresso la solidarietà al governatore attraverso una nota: “Ancora una volta ci troviamo di fronte a un inquietante episodio di violenza e intimidazione. Ma non ci stancheremo mai di ribadire come questo modo di agire sia vile e inaccettabile in un Paese civile e democratico“.

Solidarietà verso Fedriga e condanna verso il clima di odio degli ultimi mesi anche dal capogruppo di Forza Italia Giuseppe Nicoli: “Massima solidarietà al presidente Fedriga. Condanniamo l’ennesimo atto violento e intimidatorio nei confronti delle istituzioni in un clima d’odio che da troppo tempo pervade la nostra società e che va arginato al più presto”.

Anche dal vicino Veneto il presidente Luca Zaia ha voluto esprimere la sua vicinanza attraverso una nota: “Purtroppo, ancora una volta, rivolgo la mia solidarietà personale e istituzionale al presidente Fedriga per le nuove minacce ricevute. Da tempo tira una brutta aria, gonfia di odio gratuito, che ormai non risparmia nessuno che rappresenti un’Istituzione. Non saranno questi pur frequentissimi episodi a condizionare la vita e l’attività delle Istituzioni e dei loro rappresentanti ma siamo di fronte comunque a segnali preoccupanti di offesa alla democrazia e alla convivenza civile”.