La scuola Collodi è realtà, nasce la nuova materna di Monfalcone

L’intervento a Monfalcone costato due milioni e mezzo di euro.

Un nuovo asilo, moderno, funzionale e rispettoso dell’ambiente, ma anche un punto di aggregazione per il rione. È la nuova scuola Collodi di Monfalcone, frutto di un intervento di due milioni e mezzo di euro e consegnata oggi ufficialmente alla città.

L’edificio, che potrà contenere 75 bambini suddivisi in tre sezioni già a partire dalle prossime settimane, riporta anche un segno tangibile della sua storia. Sulla parete esterna è stata infatti ricostruita la meridiana, con le formelle restaurate del manufatto che ornava anche la “vecchia” Collodi.

“È una grande soddisfazione veder rinascere la Collodi – ha commentato il sindaco Anna Maria Cisint –, una scuola bellissima, con spazi ampi e luminosi e accessi separati per le varie sezioni. Nel 2017 abbiamo messo i fondi a bilancio e la restituiamo ora al rione e alla città dopo un grandissimo lavoro, che consente anche di rispondere alla necessità di scuole a Monfalcone. Secondo il piano che mi era stato presentato quattro anni fa la scuola avrebbe dovuto chiudere, come doveva essere per quella di via della Poma, ma noi abbiamo fatto un’analisi demografica e abbiamo capito che non poteva andare così. Oggi siamo orgogliosi di regalare alla città una scuola che mai avrebbe avuto se non ci fossimo stati noi”,

Ingente l’impegno dell’amministrazione comunale monfalconese per quanto riguarda le scuole. È in corso infatti la progettazione per il rifacimento dell’asilo di via della Poma, per oltre 2,2 milioni di euro, sono avviate le procedure per l’acquisto della materna di via Roma, ed è stato iniziato l’iter progettuale per la ristrutturazione completa della Sauro, che con 3,2 milioni di euro verrà addirittura raddoppiata negli spazi.

A settembre inoltre sarà pronto l’asilo di via delle Mandrie, ristrutturato grazie all’accordo con Fincantieri, in virtù della responsabilità sociale d’impresa dell’azienda. “Una pianificazione – ha spiegato l’assessore all’Istruzione, Antonio Garritani – che è un grande punto di forza. La nuova Collodi va nel senso di soddisfare i bisogni dell’utenza per far sì che i bambini frequentino la scuola dell’infanzia. Questi 75 posti si sommano ai 75 che da settembre saranno forniti in via delle Mandrie, due scuole che non esistevano nei progetti dell’amministrazione precedente. A questi si aggiungerà la potenzialità di cinque sezioni di via Roma”.

I lavori per la costruzione della nuova scuola Collodi sono stati affidati alla ditta Consorzio Integra di Bologna ed eseguiti alla Ici Impianti civili industriali di Ronchi. L’intervento è cominciato a metà maggio del 2019 e si è concluso il 21 dicembre 2020, in anticipo rispetto al termine contrattuale per consentire l’avvio dell’attività scolastica a partire da gennaio 2021. In seguito alla demolizione dell’edificio esistente, lo stabile è stato ricostruito con un linguaggio architettonico semplice e incisivo. Tre le aule realizzate per altrettante sezioni, ognuna con ingresso separato, soluzione ideale nel rispetto delle normative anti assembramento. È stata inoltre costruita una corte comune ai tre padiglioni delle aule, che potrà essere gestita in modo versatile in base alle attività previste dal piano formativo, e che è separata dalla mensa da una grande vetrata. La cucina, a essa collegata, è un ampio locale, direttamente accessibile dall’esterno. Complessivamente l’edificio ha una superficie coperta di 920 metri quadrati.

Un asilo rispettoso dell’ambiente e costruito nell’ottica della sostenibilità e dell’efficienza energetica, con struttura portante prefabbricata in legno e pannelli fotovoltaici sulla copertura. Nel corso dei lavori sono state apportate ulteriori modifiche agli impianti finalizzate al miglioramento dell’efficientamento energetico dell’immobile. Inoltre lo studio delle aree esterne, la definizione delle aree verdi e la loro collocazione negli spazi contribuiscono a contrastare, con strategie passive e biocompatibili, il fenomeno dell’isola di calore, cioè gli effetti della radiazione solare. Si è appunto provveduto al recupero, mantenimento e al successivo ripristino delle piastrelle musive che componevano la meridiana posta sulla parete sud-est dell’immobile, per la cui salvaguardia si era mobilitato il Comitato di rione, genitori di ex alunni e insegnanti.