Il terzo piano dell’ospedale di Monfalcone dedicato ai disturbi neurologici infantili

L’inaugurazione dell’ambiente.

Nuovi spazi dedicati al Centro Disturbi del Neurosviluppo e Psicopatologia dell’età Evolutiva all’ospedale San Paolo di Monfacone. I nuovi ambienti, situato al terzo piano dell’ospedale monfalconese, sono pensati per accogliere ciascuno un bambino con una determinata patologia. 

Il progetto è nato nel 2017 dall’idea dell’associazione DinAmici e risponde all’aumento degli ultimi anni dei casi di pazienti infantili con disturbi neurologici. Il servizio punta alla qualità e ad un’ampia utenza: sono già 1300 i giovani he fruiranno del servizio.

Il sindaco Cisint, visitando il reparto, ha commentato così: “Ci siamo riusciti perché c’è stata una forte sinergia tra molte realtà attive sul territorio. Un servizio per distretto ampio, reso possibile grazie ad un gioco di squadra che questo territorio sa fare. Lo abbiamo constatato: per le questioni importanti non si guarda alla politica, si fa rete e si raggiungono i risultati. Ringrazio per questo i DinAmici, la Regione e il presidente Fedriga, Asugi, Bcc di Staranzano e Villesse, i sindaci del mandamento e i cittadini che hanno dato il loro contributo con le donazioni. Con queste prospettive, il futuro non ci spaventa.”

Il progetto, realizzato con un contributo di 1.430.000 euro della Regione ha visto una donazione, nella giornata di ieri, di ulteriori 60 mila euro dalla BCC per terminare il progetto. Al reparto sarà affissa una targa con la scritta “Se sembra impossibile allora di può fare” ed è già presente una targa con i nomi di chi ha contribuito alla realizzazione.

“Quello della carenza dei medici  – prosegue il sindaco Cisint – è un tema centrale. Abbiamo ascoltato i genitori (che ringrazio per le segnalazioni) che hanno espresso preoccupazione per la mancanza di un pediatra di riferimento. Ringrazio soprattutto Asugi perché ha dato risposte concrete attivandosi per cercare una figura che si dà per scontato che ci sia, ma per errori del passato abbiamo non sempre è presente. Finalmente si è riusciti ad avere un pediatra che copre le esigenze di 57 famiglie e 1.000 bambini”.