Centro migranti a Jalmicco, anche il sindacato dei carabinieri dice no

Il sindacato dei carabinieri sull’ipotesi del centro migranti a Jalmicco.

Il SIM (Sindacato Italiano Militari) Carabinieri non condivide l’apertura di uno Hot-spot a Palmanova frazione Jalmicco. È quanto afferma il segretario generale nazionale Antonio Serpi. Il primo e più importante sindacato delle Forze Armate seguirà con attenzione attivandosi ed intervenendo in tutte le sedi istituzionali coinvolte.

“Non capisco con quale criterio vogliano trasformare Palmanova in una nuova Lampedusa, che già di per sé, quest’ultima, è un disastro – spiega il segretario Serpi – . Non certo scaricando le criticità da Udine, 100 mila abitanti, a Palmanova, una piccola realtà con poco più di 5.550 abitanti, si risolvono i problemi”.

Il segretario ha poi evidenziato le criticità che nascerebbero a Palmanova, città dell’Unesco dove già di per sé è tutto complicato in termini di vincoli edilizi. “La sicurezza poi viene garantita da una Compagnia carabinieri “accampata” da anni, senza mensa, quindi senza trattamento alimentare previsto, senza box per le auto di servizio, parcheggiate a distanza in un piazzale pubblico con una recinzione semplice da superare, senza idonei locali per ospitare giovani carabinieri, senza i previsti alloggi di servizio, in particolare quello del Comandante di Stazione”.

“La sicurezza non è solamente Udine, esistono altre realtà da ascoltare e capire, esistono delle piccole realtà che sono il fulcro economico della Regione e se non garantiamo la sicurezza non può esserci sviluppo. L’apertura di un Hot-Spot senza un notevole rinforzo degli organici e una nuova struttura per accoglierli, porterebbe al collasso chi già oggi a fatica sbarca il lunario”, conclude il segretario Serpi.