La gloriosa storia del mulino friulano che compie 100 anni

Il Molino Pordenone festeggia un secolo di vita.

E’ nato nel 1923, altri tempi, altra tecnologia, altra storia; una storia che però ha saputo attraversare guardando avanti e al futuro: compie cento anni di vita il Molino Pordenone, primo mulino elettrico del Friuli Venezia Giulia.

“Il Molino Pordenone è senz’altro tra le realtà industriali che hanno fortemente caratterizzato l’economia e la società pordenonese nell’ultimo secolo – ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive e al Turismo Sergio Emidio Bini partecipando, con l’assessore alle Infrastrutture e Territorio Cristina Amirante, alle celebrazioni per il centenario di fondazione della società -. Una lunga e gloriosa storia che trova un posto d’onore in quel formidabile percorso compiuto dall’industria manifatturiera regionale. In particolare, l’impresa che oggi festeggia il secolo di attività fu protagonista di quel tumultuoso sviluppo industriale pordenonese che, dagli anni Sessanta del secolo scorso, ha portato il territorio a trasformarsi in una delle economie più avanzate d’Italia. Per questo alla famiglia Zuzzi va il nostro grande ringraziamento in quanto protagonista della continuazione di questa prestigiosa avventura industriale di eccellenza che dà lustro al sistema produttivo regionale”.

Dopo essere stata il primo mulino elettrico della regione, ora l’azienda si sta impegnando per un nuovo importante obiettivo nell’ambito della sostenibilità: lavorare anno dopo anno, progetto dopo progetto, per diventare Climate Positive nel 2050, con un’importante tappa al 2030 che prevede la riduzione delle emissioni relative al processo di macinazione e la cattura e conservazione delle emissioni residue.

“Da quando fu fondata, come dimostra la gestione del padre Giampaolo e dei figli, i fratelli Marco e Valentino che sono la terza generazione che oggi guida la società – ha continuato Bini -, ricerca e innovazione continuano a essere al centro della missione aziendali in un’attività che ha saputo coniugare uno dei mestieri più antichi e tradizionali con la tecnologia dei moderni laboratori garantendo standard molto elevati di qualità. Ciò grazie a investimenti in tecnologia digitale e adeguando la produzione nell’antico sito di archeologia industriale ai moderni criteri di sostenibilità ambientale”.

L’assessore alle Infrastrutture e Territorio Cristina Amirante ha sottolineato l’attaccamento della famiglia imprenditoriale pordenonese alla città e al territorio. “Il grazie – ha detto – è anche per la grande attenzione dimostrata in questa nuova fase che si sta aprendo con un grande progetto di rigenerazione urbana che vede l’intenzione del trasferimento dell’attività produttiva in zona industriale a pochi chilometri di distanza e la trasformazione del sito storico in un centro polifunzionale con diverse attività che siano fruibili da tutti i cittadini.

Alla giornata di festa, organizzata nella sede dello storico molino pordenonese, hanno partecipato anche i campioni nazionali dello sport Manuela Di Centa e Antonio Cabrini, come “testimonial” del fare squadra per l’ottenimento di successi sia nello sport che nella vita.