A Povoletto nasce “Oru”, lo speciale Merlot dedicato a Pier Paolo Pasolini

La bottiglia dedicata a Pasolini a Povoletto.

“Ho sognato di mangiare uva, un acino per volta, da un grappolo verdolino e fradicio”. Suonano così i primi versi di una poesia di Pier Paolo Pasolini, dedicata a un grappolo d’uva e scritta in friulano. Pasolini scoprì la lingua durante le estati trascorse vicino Casarsa e negli anni della guerra soprattutto. La varietà del friulano era appunto quella di Casarsa, con il femminile in “a” invece che in “e”.

Il 18 febbraio 1945 fondò l’Academiuta di lenga furlana, un’accademia linguistica che affondava le sue radici culturali nella tradizione del Friuli. Così, l’azienda agricola Tenimenti Civa di Bellazoia a Povoletto ha affondato le sue radici nel terreno del Friuli e per il 75esimo anniversario dalla fondazione dell’Academiuta, è nata una bottiglia particolare dedicata al poeta e scrittore.

Si tratta della bottiglia “Oru” ossia Oro come nella varietà friulana casarsese, orgogliosamente praticata da PPP, non “Aur” come nel Friuli centrale: anche la scelta del nome del vino doveva essere fedele al modello culturale che esaltò il friulano, quel friulano, come “lingua pura di poesia”. Il vino è un favoloso Merlot Grand Cru del 2018; per illustrarne l’etichetta è stata scelta un’opera di Mario Micossi (Artegna 1926 – Gemona 2005), il più grande lettore del paesaggio friulano, incisore di fama internazionale, presente nelle più importanti collezioni del mondo, del quale ricorre quest’anno il quindicesimo della scomparsa.

L’opera in etichetta è un’acquatinta che illustra il fiume Tagliamento e le Prealpi Giulie all’altezza di Versuta di Casarsa. Nel 1994 Micossi visitò i luoghi pasoliniani con una certa regolarità realizzando meravigliose incisioni, acquerelli e disegni a matita.

Nel libricino di otto pagine che accompagna la bottiglia, numerata e custodita in un elegante cofanetto, vi è scritto che “qualsiasi azienda vitivinicola affonda le radici nel terreno di una regione, ma la Tenimenti Civa di Bellazoia di Povoletto vuol trasformarle in sonde del terreno culturale della sua regione, il Friuli, dedicando un vino speciale ai protagonisti di una storia spesso più ricca e importante di quanto gli stessi friulani immaginano”.