Chi sono i nuovi assessori di Pradamano

Sarà una giunta prevalentemente femminile.

È un’amministrazione a maggioranza femminile, quella insediatasi da pochi giorni a Pradamano. Sono infatti quattro su sei le donne della Giunta, confermando l’attenzione a riguardo del sindaco Enrico Mossenta, che già in campagna elettorale aveva una grande partecipazione “rosa” nelle due liste a suo sostegno. 

Ad affiancarlo, quindi, saranno Cinzia Fachin, Daiana Miani, Barbara Srebrnic e il confermato vicesindaco Andrea Zorzini. Alla prima sono andate le deleghe alle Attività produttive, Sviluppo sostenibile, Cultura e promozione turistica, nonché Innovazione tecnologica e partecipativa. La seconda si occuperà quindi di Ambiente e tutela del territorio, Urbanistica, Pianificazione ed Edilizia privata. Alla Srebrnic spetta invece Istruzione, Pari opportunità e Politiche giovanili.

Quest’ultima lavorerà sicuramente in contatto con Zorzini, poiché lui gestirà i Servizi sociali, Lavori pubblici, Associazioni e volontariato e Gestione del personale. Mossenta terrà, infine, le deleghe a Bilancio e tributi, Polizia locale e sicurezza, Viabilità e mobilità, Patrimonio e protezione civile e Rapporti con enti territoriali, partecipate ed istituzioni.

I nomi e i relativi compiti sono stati scelti in base ai risultati del voto, alla disponibilità personale e alle competenze, ha detto il primo cittadino. Inoltre, deleghe molto simili tra loro sono state divise per favorire la creazione di un gruppo di lavoro che segua diversi temi in modo condiviso, ha chiarito ancora. A breve ci sarà anche la composizione delle commissioni, di cui faranno eletti non solo gli eletti ma anche le diverse competenze del territorio.

La nuova squadra amministrativa è quindi già al lavoro. Nel suo piccolo, opera anche il Consiglio comunale dei giovani, ormai alla sua settima legislatura, rinnovato quest’ultima primavera. Si tratta di un progetto nato ormai 14 anni fa, su spinta proprio di Mossenta. Un’esperienza che ha aiutato molti ragazzi del luogo ad avvicinarsi alla cosa pubblica.