Pagellone Udinese: avvio di stagione da incubo, urge un immediato cambio di marcia

Il difficile avvio di stagione dell’Udinese.

Tre partite e zero punti in classifica: l’avvio di stagione dell’Udinese (3, senza se e senza ma) non è certo quello che immaginavano i tifosi friulani (8, per la pazienza), anche perchè, calendario alla mano, due sfide su tre erano tutt’altro che complicate. Il Verona, infatti, era un autentico cantiere aperto, privo di moltissimi giocatori ceduti prima dell’avvio del campionato e non rimpiazzati.

Nonostante ciò, i bianconeri sono usciti col cerino in mano dal Bentegodi. L’occasione per riscattarsi, però, sembrava dietro l’angolo, nel match contro lo Spezia. La neopromossa ligure, infatti, sembrava lo sparring partner ideale per poter incamerare i primi tre punti stagionali.Il campo, però, ha detto altro.

Segnali di ripresa contro la Roma, ma i ko contro Verona e Spezia bruciano

E la compagine di Italiano (7, tecnico emergente di cui sentiremo parlare in futuro), a sorpresa, ha sbarcato la Dacia Arena grazie ad una doppietta del navigato Galabinov. Una sconfitta bruciante, che ha messo in evidenza come la squadra friulana si sia presentata incompleta ai nastri di partenza della nuova stagione della massima serie.

Una prestazione a dir poco deludente per quanto mostrato sul rettangolo verde, che ha indotto la dirigenza bianconera (5 per l’immobilismo sino a poche ore dallo stop delle trattative) ad intervenire pesantemente sul mercato, portando ad Udine diversi giocatori che militano nel Watford, altra compagine di proprietà della famiglia Pozzo, caduta in Championship dopo svariati anni di militanza in Premier League.

Le cose migliori, paradossalmente, si sono viste nella sfida tra le mura amiche contro la Roma (5 per quanto esibito dalla squadra di Fonseca in quel di Udine). Un match sulla carta decisamente proibitivo, come testimoniato dalle quote decise dagli allibratori dei principali broker del gaming, ricompresi anche nel portale casinosicurionline.net, prima del fischio di inizio del match.

Sul campo, però, il differente tasso tecnico tra le due compagini non si è affatto visto. Nonostante la sconfitta subita, l’Udinese ha messo in campo quella determinazione e ferocia che devono indispensabilmente animare quelle compagini che lottano per strappare la permanenza nella massima serie.

Oltre a queste indispensabili doti, l’undici friulano (6,5 per il match disputato contro i giallorossi) avrebbe meritato di portare a casa perlomeno un punticino, se non addirittura l’intera posta in palio: dopo aver subito il gol di Pedro, i bianconeri hanno sciupato svariate opportunità e costretto soventemente la Roma a rintanarsi nella propria metà campo.

Dopo le deludenti prime apparizioni sono emersi i segnali di una confortante ripresa, che dovranno essere indispensabilmente confermati alla ripresa del campionato, quando in terra friulana giungerà il Parma di Liverani. Un vero e proprio scontro diretto che, in caso di sconfitta, potrebbe costare il posto al pur ottimo Gotti (7 nonostante il deficitario avvio di stagione).

Importanti arrivi dal Watford: aumentano le opzioni a disposizione di Gotti

Sarà molto interessante, in tal senso, vedere come il tecnico rovighese intenderà schierare la squadra, che con l’arrivo di Deulofeu (7,5, se sta bene fisicamente è un indubbio upgrade) e il ritorno di Pussetto (6,5, bentornato Ignacio), potrebbe variare il proprio assetto offensivo, anche se il 3-5-2, considerate anche le caratteristiche dei difensori a disposizione di Gotti, pare difficilmente mutabile.

La sterilità offensiva, però, resta il principale tallone d’Achille di questa squadra: i vari Lasagna, Okaka e Nestorovski (5 corale per quanto mostrato negli ultimi dodici mesi), infatti, si sono dimostrati dei bomber tutt’altro che prolifici, pur svolgendo spesso un preziosissimo lavoro tattico per la squadra. Ipotizzare una coppia d’attacco Pussetto-Deulofeu, tuttavia, pare un esercizio abbastanza complicato, nonostante i due, pur essendo delle ali naturali, abbiano già dimostrato di poter giocare in quel ruolo.

L’evoluzione del ruolo dell’attaccante nel calcio moderno, però, è teso spesso ad esaltare le caratteristiche dei centrocampisti. E la bravura dello spagnolo e dell’argentino nell’aprire le maglie delle difese avversarie, favorendo gli inserimenti di centrocampisti come Pereyra (8, saranno determinanti i suoi inserimenti offensivi)e De Paul, potrebbe risultare una preziosissima variante tattica, da adottare in quelle partite dove l’arma del contropiede può essere sapientemente gestita dall’ottimo Gotti.

Resta da capire, però, quale sarà il ruolo dell’argentino (10 a prescindere, resta sempre il faro dei bianconeri), che potrebbe essere schierato nel ruolo di play fino a quando non torneranno a disposizione i numerosi infortunati del reparto mediano: allontanarlo dalla trequarti, infatti, potrebbe limitare la sua pericolosità offensiva. In questo momento, però, la costruzione del gioco dell’Udinese non può che passare dai suoi piedi.