L’Udinese nel cuore e quella maglia al contrario che l’ha reso famoso

Rizzardo Piani è conosciuto come il tifoso con la maglia al contrario.

La passione viscerale per la sua squadra del cuore ha portato Rizzardo Piani, udinese classe 1961, a diventare star inconsapevole a livello nazionale.

Persona generosa e solare, nonno di due splendidi bimbi, marito di Susanna, cresciuto dietro ad un bancone nel negozio di alimentari dei genitori, dopo la breve esperienza alle Latterie di Coderno, da ben undici anni lo troviamo come figura di riferimento al celeberrimo prosciuttificio Bagatto, di San Daniele del Friuli.

Piani è ancora bambino quando inizia a seguire le orme del padre, tifoso dell’Udinese ,che lo porta nei primi stadi, la domenica pomeriggio. L’ammirazione nei confronti dei giocatori bianconeri poi, lo porta avanti in autonomia, con i compagni di scuola, con i quali va in motorino allo stadio ad ammirare e sostenere il suo beniamino: ” Mi innamorai completamente dell’ Udinese quando vidi giocare per la prima volta Zico. Nell’ ’81 feci il mio primo abbonamento, che ancora oggi mi porta a seguire tutte le partite dell’Udinese, in tutti gli Stadi.

Ed è proprio lì, tra le tribune, partita dopo partita , che Rizzardo sarebbe diventato poi il tifoso più ripreso dalle telecamere, riconosciuto da moltissimi come il “tifoso che porta la maglia al contrario”. “Ho indossato per la prima volta la maglia di Domizzi al contrario per puro caso. Era il 2010, eravamo in trasferta a Verona. Un tifoso mi fa notare che la mia maglia è al contrario, così io, quella distrazione, ho voluto trasformarla in un gesto portafortuna“. E così fu. “Siamo amici da moltissimi anni con Domizzi. Lo conobbi molti anni fa, quando lavoravo alle Latterie. Sua moglie veniva spesso li con il bimbo, quando un bel giorno si palesò anche lui, e da lì nacque una bellissima amicizia. Mi regalò la maglia che indosso”.

Oltre a vestire i panni ( rigorosamente al contrario!) di tifoso, l’udinese Rizzardo ha da sempre dato sfogo alla sua passione per il calcio, giocando in contesti goliardici, come ” Mobili Marai” e la singolare ” Brigata Brovada”.
“Ho sempre amato lo sport, ho giocato a calcio fino a due anni fa. Poi, causa pandemia, ho smesso, ma ho scoperto una nuova passione: il ciclismo. Mi sono appena preso una nuova Mountain bike, così le domeniche, se non ci sono le partite, mi diverto a scoprire posti nuovi pedalando”. L’amore per il lavoro e per la squadra del cuore andranno di pari passo per non molto ancora: “Tra due anni andrò in pensione, così potrò finalmente dedicare tutto il mio tempo alla mia più grande passione”.