L’Udinese sogna l’Europa per i 130 anni del club.
Trentuno stagioni consecutive in Serie A non sono solo un traguardo sportivo, ma un simbolo di continuità e orgoglio per un’intera regione. Lo ha sottolineato con fierezza Gianpaolo Pozzo, storico patron dell’Udinese, nel corso del consueto incontro di fine anno con la stampa. “Trentuno anni consecutivi in Serie A sono un orgoglio per il Friuli Venezia Giulia”, ha dichiarato, rivendicando il ruolo dell’Udinese come punto di riferimento calcistico del Nord-Est.
Nel futuro ci sono anche grandi obiettivi. “Non ci vogliamo fermare qui – ha assicurato Pozzo – festeggeremo, a fine 2026, i 130 anni di storia del club, e voglio ancora togliermi qualche soddisfazione nel calcio. Tornare in Europa sarebbe un bellissimo regalo”. Un obiettivo ambizioso, ma non utopico, per una società che negli anni ha dimostrato competenza, visione e capacità di programmazione.
Pozzo ha anche parlato del futuro societario, fugando le voci su una possibile cessione del club: “La mia famiglia è sempre pronta ad accogliere chi vuole il bene dell’Udinese. Non parlo di vendita del club, ma di qualche investitore che ci voglia affiancare”. Un’apertura ragionata, dunque, a nuove sinergie che possano rafforzare ulteriormente il progetto bianconero.
All’incontro ha preso parte anche Gianluca Nani, direttore tecnico del gruppo calcistico che comprende anche il Watford, squadra di proprietà della famiglia Pozzo. Sul fronte mercato, Nani ha chiarito che il gioiello Atta “a gennaio non si muove. Se poi arriva qualcuno con un’offerta strabiliante, allora la ascolteremo, ma il mercato di riparazione servirà soprattutto a mandare a giocare chi ha trovato meno spazio”.
Collavino: “Un anno di successi dentro e fuori dal campo”
Il direttore generale Franco Collavino ha tracciato un bilancio positivo del 2025: “È stato un anno ricco di risultati sportivi e progettuali. La salvezza è arrivata con largo anticipo, abbiamo valorizzato molti giovani e ospitato eventi di portata internazionale come la Supercoppa Europea”.
Ha poi evidenziato l’impegno del club fuori dal campo: “Abbiamo lanciato progetti innovativi legati alla sostenibilità, come la prima comunità energetica del calcio italiano e il primo settore smoke free allo stadio. Il brand Udinese è in crescita e il Bluenergy Stadium è sempre più punto di riferimento per grandi eventi”.
Infine, lo sguardo al 2026: “Sarà un anno speciale: i 10 anni del Bluenergy Stadium, i 130 del club, e tanti eventi per celebrare il legame con il territorio. Udinese è molto più di un club: è una comunità, un modello, un’ambizione”.




