Il progetto dell’autostazione divide: “Il Sindaco ci ripensi”

Una possibile locazione alternativa per l’autostazione.

Il progetto riguardo il potenziamento della fermata delle corriere in piazza a Tarcento e la possibile costruzione di un’autostazione hanno diviso le opinioni all’interno del paese. Da alcuni mesi si è assistito ad un inasprirsi delle polemiche, che hanno riguardato anche libere iniziative da parte dei cittadini.
Sabato 4 maggio, ad esempio,il gruppo consiliare Fratelli d’Italia e il neonato gruppo di “Tarcento in Azione“, costituito da alcuni cittadini, hanno organizzato un incontro dove si è discusso di possibili locazioni alternative per il servizio. I cittadini che hanno partecipato si sono dimostrati contrari al progetto dell’autostazione soprattutto per l’impatto ambientale che avrebbe sul centro cittadino. In molti hanno affermato che la presenza di un potenziamento del servizio o la costruzione vera e propria di un’autostazione non siano necessari al paese. Il gruppo è giunto in seguito alla conclusione che il posto più adatto non sarebbe nella zona centrale, ma più vicino alla stazione dei treni, per mantenere in una zona unica le due offerte di trasporto.

All’incontro sono stati presenti anche il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia per i giovani, Giovanni Spagnol, che ha portato l’esperienza da lui  maturata ad Azzano Decimo, e il capogruppo del Consiglio regionale di Fratelli d’Italia Claudio Giacomelli. Al termine dell’incontro i cittadini hanno chiesto un confronto insieme a Giacomelli e all’assessore all’Ambiente Fabio Scoccimarro, esprimendo le loro preoccupazioni per l’ambito ambientale.

“In due anni di polemiche non sono ancora stati forniti ai consiglieri comunali nè un prospetto dei costi di gestione e tantomeno un randering – interviene Riccardo Prisciano, capogruppo in Consiglio comunale – prima di arrivare a soluzioni drastiche come un ricorso amministrativo per bloccare lo sviluppo dei lavori, come è avvenuto ad Azzano Decimo, confido sul ravvedimento della giunta riguardo il progetto, che ritengo potrebbe diventare un ecomostro. Non si perderebbe un contributo regionale, ma verrebbe riconvertito”.

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