Strage di Avasinis, 80 anni dopo: il paese che custodisce la memoria e non si rassegna

L'assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli ad Avasinis, frazione del Comune di Trasaghis, per l'ottantesimo anniversario della strage del 2 maggio 1945

Le commemorazioni per l’80° della strage di Avasinis.

Ottant’anni dopo la strage di Avasinis, il paese non dimentica. Il 2 maggio 1945, quando il Friuli stava festeggiando la fine della guerra, una squadra di SS – forse della Divisione Cacciatori del Carso – fece irruzione in questa piccola frazione del Comune di Trasaghis. In poche ore furono uccisi 51 civili: 32 donne e 19 uomini, tra cui molti anziani e bambini. Uno degli eccidi di civili più gravi dopo la fine della Seconda guerra mondiale in Friuli.

Oggi la comunità si è ritrovata per commemorare quel tragico giorno e rendere omaggio alle vittime. Presente alla cerimonia anche l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, in rappresentanza dell’Amministrazione regionale.

Non ci si rassegna al dolore ingiusto degli eccidi – ha detto Zilli – e da Avasinis oggi parte un messaggio forte di unità. La guerra ci ha insegnato cosa si perde, ma la pace ci insegna cosa dobbiamo difendere: l’umanità.”

Zilli ha anche elogiato il lavoro portato avanti nel tempo dal Comune di Trasaghis e dai cittadini: “L’ottantesimo anniversario segna il momento per ricordare questi martiri trucidati ingiustamente e anche per dire che questa comunità, con la compostezza del proprio dolore e l’umiltà del lavoro di ricerca, ha sempre voluto ricordare i propri concittadini e restituire i fatti con una ricostruzione storica accurata”.

“L’Amministrazione regionale rivolge un plauso al Comune anche per l’impegno costante di portare l’insegnamento di quanto accaduto nelle scuole, non smettendo mai di perseguire la verità e di tramandare i valori di pace, rispetto, unità che caratterizzano questa nostra comunità” ha detto ancora Zilli a margine della cerimonia, aggiungendo che “è fondamentale il messaggio di unità a dispetto di alcuni che ne fanno una questione di parte. Non c’è memoria che non debba trovare verità e giustizia, continuando a divulgare la storia“.

“L’eccidio di Avasinis rappresenta una drammatica pagina di storia sulla quale ancora oggi si chiede
verità per una ferita rimasta aperta
nella comunità. Una strage barbara e priva di ogni umanità che ha visto tra le 51 vittime anche bambini” ha detto il consigliere regionale del Pd, Massimiliano Pozzo anche lui presente alla cerimonia.

“Oggi la comunità locale – aggiunge il consigliere – si è riunita nel ricordo delle vittime, a cui va la memoria e la riconoscenza dell’intera comunità regionale, e allo stesso tempo per riflettere sul valore della libertà: un patrimonio da difendere, da non dare per scontato e reso possibile grazie al sacrificio di molte vite umane”.