Dall’Università di Trieste lo studio sulla trasmissione per via aerea del Covid-19

Università di Trieste e Asugi studiano trasmissibilità Covid-19.

Particelle di aerosol di dimensioni inferiori a 5 micrometri sono in grado di veicolare il Covid-19 mantenendo la capacità di replicarsi ed infettare colture cellulari. Una capacità che però si perde quando il virus nell’aerosol è poco, quindi, nella vita reale, a distanza da pazienti infetti o quando la carica virale è bassa.

È il risultato di un studio condotto da ricercatori dell’Università di Trieste coordinati da Pierluigi Barbieri e di Asugi con la supervisione di Maurizio Ruscio. Studio, condotto nel laboratorio dell’ospedale San Polo di Monfalcone e che stato pubblicato sull’ International Journal of Environmental Research and Public Health.

Attualmente sono in corso test su sistemi di filtrazione ed irraggiamento UV brevettati da docenti dell’Università di Trieste.  “Gli sviluppi della ricerca del gruppo multidisciplinare– riporta Barbieri – ora sono focalizzati sulla rilevazione dell’infettività presente nell’aria in condizioni real life. Risultati preliminari mostrano, fortunatamente, assenza di virus infettivo nell’aria delle strutture sanitarie finora indagate”.