Dall’Università di Udine un’importante scoperta per il farmaco anti-Covid

Importante scoperta a cui ha collaborato l’ateneo di Udine.

Un’importante scoperta potrebbe costituire la base per lo sviluppo di un farmaco antivirale contro il virus Sars-Cov-2, oltre che offrire interessanti potenzialità diagnostiche. Alla ricerca, guidata dal gruppo della New York University di Abu Dhabi dei professori Rino Esposito, già docente dell’Università di Udine, e Piergiorgio Percipalle, ha partecipato Federico Fogolari, docente del dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche dell’ateneo friulano. Con il team di Abu Dhabi, ha operato anche Yamanappa Hunashal, che lo scorso marzo ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze biomediche e biotecnologiche all’Università di Udine, con la supervisione dello stesso Esposito.

I Nanobody.

I due nuovi Nanobody, così si chiama la classe di proteine terapeutiche in grado, grazie alle loro proprietà strutturali e alla loro stabilità, di dare risultati oggi non raggiungibili con i tradizionali anticorpi terapeutici, sono stati brevettati negli Stati Uniti dalla New York University a nome del team di scienziati della New York University di Abu Dhabi. Le promettenti potenzialità farmacologiche e diagnostiche dei due nuovi Nanobody sono descritte in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Advanced Biology il 27 ottobre scorso.

La necessità di contrastare la pandemia originata dalla diffusione del virus Sars-Cov-2 ha promosso una vasta attività di ricerca scientifica in tutto il mondo. “Accanto ai vaccini, che con efficacia diversa stanno consentendo di fronteggiare l’infezione nei Paesi ricchi e rappresentano quindi i risultati più evidenti della ricerca – evidenzia Federico Fogolari -, gli studiosi sono impegnati anche sul fronte dei prodotti per la diagnostica, gli anticorpi monoclonali e i primi farmaci antivirali. La disponibilità di questi ultimi, assieme ai vaccini sarà determinante per l’eradicazione del virus, oltre che per la predisposizione di un certo numero di terapie comunque somministrabili in caso di insorgenza di varianti virali resistenti ai vaccini disponibili”.