Un 52enne residente a Udine, imputato per presunti abusi sessuali aggravati ai danni della nipote, è morto domenica scorsa all’ospedale di Udine dopo aver ingerito un mix di alcol e psicofarmaci.
L’uomo era sotto processo con l’accusa di aver compiuto, tra il 2009 e il 2010, ripetuti atti sessuali su una bambina di appena nove anni, figlia della sorella. Secondo la ricostruzione dell’accusa, gli episodi sarebbero avvenuti in occasione di pranzi di famiglia, quando l’uomo si sarebbe appartato con la minore costringendola ad almeno trenta episodi di abuso.
La vittima, oggi maggiorenne, ha denunciato i fatti molti anni dopo. Nel capo d’imputazione compariva anche un presunto episodio più recente: dieci anni dopo i primi abusi, l’uomo avrebbe nuovamente costretto la nipote a subire atti sessuali.
Il procedimento penale era in fase avanzata: la discussione davanti al giudice era fissata per l’11 settembre. L’udienza si terrà ugualmente, ma solo per formalizzare il non luogo a procedere, in seguito all’estinzione del reato dovuta alla morte dell’imputato.