Caro bollette: via i funghi nel dehor e niente assunzioni per un bar di Udine

Caro energia, il bar Giangio rinuncia ad assumere

Il caro energia e le bollette pazze continuano a colpire i locali friulani; al bar Giangio di Udine, l’energia è addirittura quadruplicata in un anno e così, il titolare Gianluca Fachechi corre ai ripari, rinunciando a nuove assunzioni e tagliando i costi: quest’inverno, niente funghi riscaldanti nei dehors. Tutte misure prese per riuscire a non alzare i prezzi per la clientela.

“Anche noi, come tanti baristi e ristoratoti, abbiamo avuto bollette dell’energia di quattro volte tanto rispetto al solito – spiega -: mediamente spendevo 600/650 euro, ma a luglio siamo arrivati a 1.700 e ad agosto 2.400 euro. Praticamente – scherza -, è come se avessi assunto un manager senza saperlo”. E a questo, si aggiungono i 1.300 a luglio e i 1.460 euro del Giangio Garden, il chiosco che gestisce al Parco Brun, “come avere un dipendente che non rende” continua il titolare.

Il problema, secondo Fachechi, è che ora molte realtà dovranno rinunciare agli investimenti: “Io avrei bisogno di una persona da assumere – dice -, ma adesso, con queste bollette, non mi fido. Ho paura non di non riuscire a pagarle, quello si fa, ma di fare un investimento in questo periodo, anche perché ci sarà una contrazione dei consumi. Alzare i prezzi non serve a niente: anche le famiglie dovranno rinunciare a qualcosa, quindi io spero che vengano qui e si sentano in un’isola protetta, dove non devono svenarsi e uno spritz costa ancora 1,50 euro. Penso che quest’inverno, molte persone andranno nei locali per riscaldarsi”.

Tra l’altro, i margini di manovra per ridurre i consumi sono pochi: “Non posso spegnere né i frighi, né la macchina del caffè – spiega -. Toglieremo le lampade radianti all’esterno, quest’inverno: le sostituiremo magari con le coperte, come si fa in Austria; stiamo valutando anche l’idea di un caminetto a bioetanolo”.

“Questi prezzi sono assurdi, mangiano i ricavi -continua Fachechi -. Quest’anno noi festeggiamo 15 anni di gestione: il locale funziona, organizziamo eventi, ma questa situazione rischia di farci perdere entusiasmo. L’unica cosa certa che ho sono i costi, ma se passiamo da 10 a 30 mila l’anno di bollette dell’energia, rischia di non aver senso lavorare: mi darebbe fastidio dover rinunciare ai miei sogni non per colpa mia. Siamo preoccupati, ma sono di natura ottimista, in qualche modo ce la faremo”.