L’appello del centrodestra udinese.
Appello unitario del centrodestra udinese al sindaco Alberto Felice De Toni e alla maggioranza di centrosinistra: revocare, o almeno trasformare in un sit-in, il corteo pro-Palestina previsto per lunedì 14 ottobre.
In una nota congiunta il centrodestra, rappresentato da Ester Soramel (segretaria cittadina di Fratelli d’Italia), Luca Onorio Vidoni (capogruppo di Fratelli d’Italia), Giulia Agostinelli (commissaria cittadina della Lega), Francesca Laudicina (capogruppo della Lega), Giovanni Barillari (segretario cittadino e capogruppo di Forza Italia), Loris Michelini (segretario cittadino e capogruppo di Identità Civica), Sandro Bassi (segretario cittadino di Noi Moderati), Giulia Manzan (capogruppo della Lista Fontanini Sindaco) e Marco Piva (referente cittadino dell’Udc), ha chiesto al Comune di “farsi parte attiva” per convincere gli organizzatori della mobilitazione a rinunciare alla manifestazione.
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L’appello.
“Preso atto che l’accordo di tregua tra Israele e Hamas è stato firmato dalle parti e che di conseguenza, da un lato l’esercito israeliano sta avviando il ritiro dalla Striscia di Gaza e, dall’altro, i civili di Gaza potranno finalmente accedere con minori rischi ai corridoi umanitari, alle cure e ai servizi essenziali, avviando un percorso di ricostruzione, esprimiamo soddisfazione per un passo che restituisce una speranza concreta di pace, di sicurezza per il popolo israeliano e di tutela dei civili palestinesi”.
“In queste ore attendiamo tutti con trepidazione la liberazione degli ostaggi israeliani che tra poche ore potranno riabbracciare i propri cari dopo due anni di inferno. In questo clima di ritrovata speranza, dopo mesi di devastazione e morte per entrambi i popoli, chiediamo al Sindaco Alberto Felice De Toni e alla maggioranza al governo della città di rendersi parte attiva per convincere gli organizzatori della mobilitazione indetta per il 14 ottobre a Udine a revocarla o, in subordine, a trasformarla in sit-in”.
“Se Israele e Hamas sono stati capaci di deporre le armi, i manifestanti siano capaci di deporre megafoni e striscioni, molti dei quali, come abbiamo visto nei cortei di Torino, Milano, Roma, Trieste e Bologna non esprimevano solidarietà a un popolo, ma incitavano all’odio contro un altro popolo, distruggendo vetrine e attaccando le Forze dell’Ordine. L’ordinanza emanata per la gestione dell’ordine pubblico, con limitazioni, chiusure e divieti, sta accrescendo la preoccupazione di cittadini e commercianti, che temono tensioni, disagi e possibili degenerazioni”.
“Non ha davvero più senso chiedere a Udine il sacrificio di venire blindata per cortei che oggi, dopo il miracolo di una tregua che sembrava impossibile, risultano incomprensibili e che causeranno danni economici agli esercenti e limitazioni alla libertà dei cittadini. Chiediamo quindi alla maggioranza di centrosinistra e agli organizzatori del corteo un atto di responsabilità per il bene della nostra città”.