Zona logistica semplificata rafforzata, sì unanime dal Consiglio comunale di Udine

Il Consiglio comunale di Udine approva mozione sulla Zls.

Proseguire, insieme a Confindustria Udine, alle associazioni di categoria, alle associazioni sindacali e datoriali, all’Università di Udine, ai Comuni soci del Cosef nella definizione di un percorso condiviso che porti alla costituzione di una Zona logistica semplificata rafforzata nelle aree di competenza del Cosef, il Consorzio di sviluppo economico per l’area del Friuli. Ma anche mettere in atto strategie e attività in linea con le direttive del Piano nazionale di ripresa e resilienza, condivise con l’amministrazione regionale, in grado di accelerare il processo di ripresa attraverso veloci implementazioni di processi virtuosi di attrazione degli investimenti.

Sono questi gli impegni assunti dalla giunta comunale di Udine nell’accogliere una mozione approvata all’unanimità discussa lunedì scorso in consiglio e presentata dai consiglieri Federico Pirone (Innovare) e Claudia Basaldella (Lega). A renderlo noto l’assessore comunale alle Attività produttive Maurizio Franz nel “ringraziare il consigliere Pirone e tutto il consiglio comunale per essere arrivati alla definizione di un testo unico e condiviso”.

“Già nello scorso mese di luglio – spiega Franz –, si è tenuto un incontro alla presenza delle amministrazioni comunali di Udine, San Giorgio di Nogaro, Pavia di Udine e Osoppo, assieme alla presidente di Confindustria Udine Anna Mareschi Danieli e al presidente del Cosef Claudio Gottardo nel corso del quale sono emersi alcuni punti chiave per delineare il percorso di nascita di questo progetto. Per accrescere la propria attrattività nei confronti di potenziali investitori, è strategico che un territorio risulti competitivo sotto il profilo della logistica e della dotazione infrastrutturale, aspetti presenti nel territorio di riferimento, che copre tutta la provincia friulana. La creazione di una Zls garantisce altresì uno snellimento delle procedure burocratiche e, quindi, solleva le imprese da una pressione procedurale che, molto spesso, risulta essere il vero, grande limite alla crescita del settore privato”.